Philippe Léveillé: Fusari uomo di cultura
Sul feretro un ricordo dello Slow Food

Lo chef della pasticceria-ristorante Balzer è deceduto a 66 anni, nella serata di mercoledì 1 gennaio, all’ospedale di Chiari per problemi cardiaci.

Grande commozione ai funerali di Vittorio Fusari nella parrocchiale di Iseo, suo paese natale. Il corteo funebre è partito alle 10 di sabato 4 gennaio da Casa Panella, in via Duomo, dove è stata allestita la camera ardente per volere dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Ghitti. Lo chef della pasticceria-ristorante Balzer è deceduto a 66 anni, nella serata di mercoledì 1° gennaio all’ospedale di Chiari, per problemi cardiaci. La chiesa è gremita, numerosi gli amici e i compagni di scuola del figlio di Fusari, vicini al dolore della famiglia e del giovane ragazzo. Il parroco di Iseo, don Giuliano Baronio, ha ricordato la figura di Fusari, uomo di grande spessore. Sul feretro un drappo dello Slow Food, associazione in cui Fusari credeva molto e per la quale si spendeva intensamente, nella valorizzazione del territorio.

Un uomo dalla spiccata personalità e dalle idee ben chiare: «Bisogna nutrire non solo il corpo ma anche lo spirito», ripeteva, come ha scritto nel recente libro «La felicità ha il sapore della salute» edito da Slow Food e scritto in collaborazione con Luigi Fontana.

Una veglia di preghiera si è tenuta venerdì sera alle 19 sempre a Casa Panella. La famiglia ha invitato a non mandare fiori ma piuttosto a sostenere i progetti di Vittorio per Slow Food Oglio Franciacorta Lago d’Iseo. Con un messaggio eredità sulla pagina Fb dello chef: «Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore». A ricordarlo in chiesa il giornalista e amico Gianni Mura che ha sottolineato la «profonda umanità» di Fusari, chef «appassionato e creativo». Commosso ha parlato lo chef Philippe Léveillé: «Vittorio era un amico e un grande professionista - ha detto -. Andare da lui era sempre un piacere. Era un uomo di grande cultura e le cene finivano alle 5 del mattino: si mangiava e si parlava fino a notte fonda di vita e di filosofia».

Commozione e dolore per il cuoco al funerale: da ferroviere Fusari ha conquistato una stella Michelin con la sua cucina creativa, fantasiosa e soprattutto rispettosa della tradizione e della valorizzazione dei prodotti del territorio. La svolta, per Fusari, fu nel 1981 con l’apertura dell’osteria Il Volto nella sua Iseo e poi Le Maschere, sempre a Iseo, dove lavorò sino al 1995. Dopo un decennio trascorso a creare piatti che rimarranno nella storia torno all’osteria Il Volto e poi alla Dispensa pani e vini di Torbiato di Adro, era approdato come chef, dopo l’esperienza milanese da Pont de Ferr, nel rinomato ristorante Balzer di Bergamo.

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