Indagine Camera di commercioo: «Bergamo patria dei passeggini»

Le mamme bergamasche a quanto pare sono proprio avvantaggiate e hanno, secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, di che sbizzarrirsi nella scelta di lettini, seggioloni e passeggini. È infatti Bergamo la prima provincia italiana per il numero di fabbriche di carrozzine: secondo la ricerca milanese si tratterebbe di ben 12 aziende, la maggior parte - tra l’altro - dislocate tutte nell’area di Telgate e Grumello. La prima fabbrica ad aprire in quella zona, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata la Foppapedretti. Da azienda di giocattoli si è trasformata intorno al 1947-48 in una delle ditte più note nel settore dell’infanzia: «Prima con la realizzazione di seggioloni in legno - spiega il presidente Luciano Bonetti - e poi, a seguire, con tutti i prodotti utili per la crescita di un bambino». E se la mente del progetto è il cavaliere Ezio Foppa Pedretti, il cognome di sua moglie è Brevi, altra azienda presente ora nella zona di Telgate e Grumello e dedita al settore dell’infanzia. «Un mondo, quello dei bambini, di grande importanza e in continuo sviluppo - continua Bonetti -. Dalla Foppapedretti sono nate le professionalità di chi successivamente ha creato nuove aziende, sempre nella zona di Telgate». Del resto il «settore bambini» è un comparto economico in grande crescita: cresce l’attenzione delle mamme, crescono le proposte commerciali delle aziende con un incremento del 5% negli ultimi 12 mesi dell’offerta di servizi e prodotti per l’infanzia. «Perchè oggi le mamme sono più attente all’infanzia, ai bisogni dei bambini e al rispetto delle norme di sicurezza - continua Bonetti -. Non siamo di fronte a un incremento delle nascite sostanziale, anche se la popolazione immigrata sta determinando un aumento della popolazione, ma quello che è certo è che sta crescendo l’interesse alla sicurezza e ai bisogni dei bambini». Con una distinzione: «I prodotti da passeggio, come per esempio i passeggini, seguono il fenomeno moda, mentre quelli legati alla sfera intimistica, dal lettino al seggiolone, sono prodotti che le famiglie scelgono puntando alla qualità e alla sicurezza». E sull’aspetto della sicurezza anche la Cam, Il mondo del bambino - altra nota azienda di Telgate - concentra la sua attenzione: «Finalmente anche le famiglie italiane ne hanno preso maggiore consapevolezza - commenta il presidente Franco Rho -. Ci sono delle leggi europee molto severe e rigide e anche le famiglie italiane sono più attente all’incolumità dei propri figli soprattutto quando si tratta di trasportarli, contro prodotti di bassa qualità, molto spesso provenienti dal mercato orientale». E quindi l’offerta cresce, in un mercato dove c’è chi punta al ribasso, non rispettando le norme di omologazione. «E con i bambini non si può e non si deve scherzare - conclude Rho -. Ed è vero, il nostro settore legato all’infanzia è in crescita ma risente comunque della crisi economica imperante: se prima una famiglia acquistava numerosi prodotti, ora cerca di comprare sono quelli più importanti in ambito della sicurezza, puntando per gli altri al prestito o rinunciando ad alcuni di questi». Questo significa che la vasca per fare il bagnetto o il box per giocare si recuperano dal vicino di casa o dal fratello maggiore, rinunciando a qualche gioco o prodotto non indispensabile. A quello a cui però pare che le famiglie italiane non possano e non vogliano rinunciare sono un’aiuto nell’accudire i bambini e l’abbigliamento infantile. Secondo la Camera di Commercio di Milano, in Lombardia si concentra il 24% degli asili nido mentre in Campania si conta il 16,8% dei negozi per neonati e bambini (1.180 imprese). Il settore più vivace, secondo la Camera di Commercio, è soprattutto quello degli asili, che hanno raggiunto quota 2.298 (+11,6% in un anno), seguito dall’abbigliamento per l’infanzia con ben 7.014 imprese e una crescita del +4,8% in un anno. Un fenomeno presto spiegato: più donne sono mamme e lavoratrici e questo implica la necessità di un aiuto per accudire i figli che molto spesso è extrafamiliare. Le donne, lavorando, hanno anche una maggiore indipendenza economica, e il fenomeno della moda infantile è in grande crescita: famose griffe hanno dato vita a collezioni mirate ai più piccoli e l’abbigliamento diventa espressione di status sociale. Per il bambino, ma soprattutto per mamma e papà. (19/08/2008)

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