Influenza aviaria, niente allarmismi

«La preoccupazione per l’influenza aviaria è giusta ma gli allarmismi sono assolutamente infondati». Lo hanno detto i consiglieri regionali Carlo Saffioti e Pietro Macconi, rispettivamente presidente della Commissione Attività Produttive e della Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo. L’occasione è stata una conferenza stampa svoltasi presso il Punto Regione di Bergamo e alla quale hanno partecipato i vertici dell’Asl locale e rappresentanti di associazioni di categoria e di organizzazioni agricole. «Il settore agroalimentare - ha proseguito Saffioti - è già da tempo in difficoltà. L’attuale panico da influenza aviaria non ha altro effetto se non quello di peggiorare la situazione mentre i cittadini dovrebbero sapere che mangiare pollo, in Italia e in Lombardia, vuol dire mettere sul piatto carne italiana certificata e sicura». In Bergamasca le ripercussioni delle notizie legate al diffondersi del virus dei polli stanno avendo effetti pesanti su questo settore del commercio: Confesercenti e Ascom confermano che, a livello provinciale, il calo delle vendite sfiora il 50% e ripercussioni consistenti si stanno avendo anche sulle carni suine.

Tutto questo, di fronte a un settore che in provincia di Bergamo conta circa 500 allevamenti e dà lavoro a oltre 22 mila addetti. Nelle ultime settimane l’attività dell’azienda sanitaria locale è stata mirata soprattutto alla prevenzione: «La vera pandemia è quella dell’ansia che ha colpito le persone - ha detto il direttore sanitario Asl, Claudio Sileo -. Noi abbiamo dato corrette informazioni ai sindaci, alle farmacie, agli 800 medici di base presenti sul territorio e alle istituzioni. Siamo pronti ad affrontare l’influenza aviaria se e quando arriverà, ma le condizioni igieniche dei nostri allevamenti non hanno nulla a che fare con quelli dell’Asia dove la malattia ha avuto origine».

(17/10/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA