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L’Asl di Bergamo sarà il centro di riferimento regionale per la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni. Lo stabilisce il piano della Regione Lombardia presentato oggi a Bergamo dal presidente della commissione Sanità e assistenza del Consiglio regionale, Carlo Saffioti.
Per quanto riguarda la Bergamasca va comunque evidenziato il dato negativo che vede aumentare gli infortuni mortali: nel 2002 furono 7, nel 2003 salirono a 9 e per i primi nove mesi dell’anno in corso hanno già toccato quota 11.
«La Lombardia ha fatto passi in avanti in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro - conferma Carlo Saffioti -, ma le battaglie non sono ancora vinte». Ecco perché la Regione ha stanziato 10 milioni di euro annui per questo piano che concentra l’attenzione anche su problemi nuovi come i tumori professionali e il mobbing". Trenta i milioni stanziati, dieci per ogni anno, saranno ripartiti: 31% all’edilizia, 20% all’agricoltura, 26% alla sanità, 12% ai tumori professionali, 7% allo stress da attività lavorativa, 3% alla linea ferroviaria per l’alta velocità e, infine, l’un per cento ai lavori di alta quota.
Bergamo quindi sarà un centro di riferimento per il controllo e lo sviluppo dei modelli organizzativi più efficienti in materia di edilizia, mentre all’Asl di Milano è affidato quello per la sanità, all’Asl di Lodi quello per l’agricoltura e la zootecnia mentre a Lecco andranno i lavori temporanei in quota.
Per quanto rigurada la prevenzione sui posti di lavoro, Bergamo ha una rete provinciale: 2.586 aziende ispezionate, 514 indagini per infortuni e malattia professionali nel corso del 2003. Ora l’attenzione si farà ancora più forte.
(13/10/2004)
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