
Posta abbandonata negli scantinati, migliaia di lettere dal destino incerto. È lo scenario dipinto dal segretario del sindacato postale della Cisl di Brescia Giovanni Punzi, che denuncia di aver rinvenuto «negli scantinati del centro di smistamento postale di via Dalmazia, a Brescia (al quale fa capo anche la corrispondenza della nostra provincia, ndr), 16 gabbie e una ventina di contenitori più piccoli pieni di stampe». A fronte di una situazione «vicina al collasso» e all’allargarsi delle proteste da parte dei cittadini per i ritardi nelle consegne, la Cisl chiede l’intervento della polizia postale.
La nuova organizzazione
Intanto ieri a Gorle si è svolto un incontro durante il quale l’azienda ha fatto alcune concessioni, aumentando le zone in cui sarà suddiviso il recapito. Un’apertura soddisfacente per la Uil, che ha firmato l’accordo, ma non per Cgil e Cisl, che invece chiedono ulteriori garanzie, pur mantenendo aperto il confronto con le Poste. «Penso che le concessioni dell’azienda siano tali da poter far almeno partire il servizio – commenta Rossana Pepe della Uil –. Nonostante rimangano alcune criticità, ci sembra utile che la nuova organizzazione venga almeno messa in moto, e che eventuali correzioni vengano poi fatte in corso d’opera, per non aggravare ulteriormente la già drammatica situazione del servizio postale». Posizione non condivisa da Fabio Truzzi, della Cgil: «Prima di far partire i Cpd è necessario verificare i carichi di lavoro che spetteranno ai dipendenti. Non c’è chiusura da parte nostra, ma chiediamo un nuovo incontro, questa volta a livello regionale, per parlare nel dettaglio di come sarà organizzato il lavoro». Bilancio della vertenza negativo anche per Catalano: «L’azienda ci ha offerto l’ennesima delusione. Pensavamo di poter riflettere insieme su come far funzionare meglio il servizio, di ascoltare le strategie aziendali per rispondere alle proteste dei cittadini, invece si è parlato solo di posti di lavoro e di tagli».
(24/01/2008)
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