La Cisl: «La scuola sta male
La politica ascolti il disagio»

A Bergamo la scuola sta male, la politica inizi a ascoltare il disagio. È quanto sostiene Vincenzo D'Acunzo, segretario generale della Cisl Scuola provinciale, che sottolinea come «abbiamo tutti il dovere di salvaguardarla».

A Bergamo la scuola sta male, la politica inizi a ascoltare il disagio. È quanto sostiene Vincenzo D'Acunzo, segretario generale della Cisl Scuola provinciale, che sottolinea come «abbiamo tutti il dovere di salvaguardarla».

Continua, scrive D'Acunzo, all'interno del pianeta scuola, la lotta per ripristinare uno stato accettabile della condizione di lavoro e di insegnamento. Sempre di più, infatti, sostiene Vincenzo d'Acunzo, «cresce il profondo disagio che le scelte operate unicamente in funzione di politiche di bilancio senza filtri selettivi hanno prodotto a tutta la categoria. Non è affatto casuale che a pagare siano sempre le istituzioni culturali in quanto costituiscono gli unici presidi di una esperienza che abbia i connotati di vera coscienza critica in grado di leggere il reale».

In pratica, le scuole della provincia di Bergamo, come di tutto il resto del Paese, continuano a denunciare con forza tagli agli organici ai docenti e Ata; espulsione dal lavoro dei precari; classi sovraffollate; impossibilità di garantire la sorveglianza; condizioni economiche disastrate delle scuole; continui attacchi alla professionalità docente operati dai mass-media; indifferenza dell'opinione pubblica.

«Di questo stato di totale abbandono – continua d'Acunzo - intendiamo farci carico sensibilizzando le famiglie e le forze sociali. Alle forze politiche rivolgiamo un appello perché pratichino un “ascolto attivo”, perché si aprano alla conoscenza “attenta” dei nostri problemi reali ed escano dal vicolo cieco di scontri dialettici che le allontana dalle responsabilità che si sono assunte nei confronti del Paese».

«La scuola – conclude il segretario Cisl Scuola - è una delle istituzioni che presidia la libertà e la democrazia: abbiamo tutti il dovere di salvaguardarla unitamente alle altre istituzioni: tutte insieme non interessano solo il presente ma sono pilastri fondamentali per il futuro».

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