La grinta «mondiale» di Sofia Goggia
«Orgogliosa di gareggiare per l’Italia»

Oggi alle 12.30 supergigante per i mondiali di Are in Svezia. In pista con il numero 3. Il post su Instagram, un mese fa ai Piani di Bobbio «non sapevo se ce l’avrei fatta».

«Spero che la vittoria dello scorso anno in coppa mi porti bene anche a questo Mondiale. Questa è una pista che mi ha dato tanto. Voglio davvero godermi questo Mondiale». L’edizione numero 45 assegna oggi le sue prime medaglie. Sarà il superG femminile ad aprire le ostilità ad Are, in Svezia. E sarà subito Sofia Goggia. La grande attesa in casa azzurra – ore 12,30 diretta Rai2, Raisport ed Eurosport – si presenterà al cancelletto con lo stesso approccio che le ha consentito di sfiorare i 100 punti due volte in due giorni nelle veloci di Garmisch, in Germania.

Sofia su Instagram ha fatto un lungo post per dire di quanta forza gli abbiano dato i tifosi nel recuperare dall’infortunio e poter essere presente ai mondiali. Come quella volta ai Piani di Bobbio quando uno sconosciuto le ha chiesto se ce l’avrebbe fatta. L’applauso di tutto il rifugio quel giorno insieme alla sua grinta e volontà a essere di nuovo in gara hanno fatto il resto e oggi Sofia sarà al cancelletto per inseguire il sogno di una medaglia.

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"Sofi, ce la fai per i Mondiali?"Quel Signore con la giacca blu me l'aveva chiesto con un tono fiducioso e pieno speranza.Ci credeva, credeva davvero che io potessi farcela. Nel Rifugio era calato il silenzio; quella domanda era stata pronunciata con voce talmente alta che tutti avevano sentito e ora attendevano la risposta.Abbassai lo sguardo. Io non lo sapevo; non lo sapevo davvero se ce l'avrei fatta o meno.Ero ai Piani di Bobbio, al mio secondo giorno sulla Neve, con un paio di sci da turista e uno scarpone super bombato per evitare che il perone avesse troppe pressioni… la caviglia mi faceva malissimo. Come potevo vedermi da li a un mese ai Mondiali di AAre? Non potevo… se non con una forte immaginazione. Quel signore aspettava la mia risposta trepidante.Una parte di me, quella del cuore, scalpitava e ci credeva davvero; l'altra, quella più razionale, faceva i conti con un grosso senso di sfiducia e con quella che era la realtà in quel momento; io non riuscivo a sciare in campo libero.. Ma come dice mio padre…che cosa è la vita, se non un salto nel vuoto? Dobbiamo fidarci…affidarci!Allora l'avevo guardato ponendogli la mia mano in quella che si sarebbe rivelata una stretta a metà tra un "cinque" e un "forza", stretta che mi diede una grande energia. Guardandolo negli occhi, gli avevo risposto che si, ce l'avrei messa tutta per farcela…ce l'avrei fatta. Sono in Svezia, ad Åre e scrivo queste parole dal mio appartamento. Domani gareggerò in Superg, numero 3. Sono esattamente dove ho sempre voluto essere e sono esattamente dove quegli applausi di incitamento- che tutti mi fecero quel giorno uscendo dal rifugio- volevano che fossi. Sono Fiera e Orgogliosa di rappresentare la mia amata Italia in questa edizione dei Mondiali.

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