«La Pedemontana si farà tutta»
Il Pirellone non fa retromarcia

Sala: «Opera di fondamentale importanza». Sorte: «Il prossimo tratto aprirà ad inizio novembre».

«La Pedemontana si farà e si farà tutta, come ha sempre detto il presidente Maroni». Lo ha ribadito Fabrizio Sala, assessore regionale alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle Imprese. «Oggi come allora ribadisco che è un’opera di fondamentale importanza, a maggior ragione per noi che siamo locomotiva d’Europa. La Lombardia è un’area che, in un momento di crisi, riesce a rispondere con la competitività, ma, se non si genera ricchezza, il nostro Paese andrà sempre peggio. Generare ricchezza vuol dire essere competitivi ed essere competitivi significa colmare il deficit infrastrutturale».

«Mi felicito che Regione stia lavorando perché l’opera si faccia e si faccia tutta. Non abbiamo motivo di temere che non si faccia». Entrando invece nel merito delle modifiche progettuali che qualcuno vorrebbe apportare, Sala ha detto che «l’idea di fare solo 2 corsie al posto delle 3 previste fa paura», perché tutte le direttrici est/ovest «sono intasate e il trasporto continua a essere difficoltoso». L’invito dell’assessore e’ dunque quello di non confondere «l’idea di modificare il progetto - cosa che secondo me non ha minimamente le gambe - con i disagi di cantierizzazione che vanno gestiti in un’altra fase».

D’accordo Alessandro Sorte, assessore regionale alle Infrastrutture: «Credere che un’opera pubblica - ha spiegato Sorte entrando nel vivo della questione - si possa fare senza effetti collaterali è impossibile. L’obiettivo che ci siamo posti come Giunta è limitare i disagi a partire dalla consapevolezza, però, della validità del progetto a 3 corsie per senso di marcia». Secondo l’assessore alle Infrastrutture, con Pedemontana si ripeterà lo stesso scenario di Brebemi e Tem, vale a dire una prima fase di scetticismo cui ne segue una di entusiasmo: «La tratta B1 della Pedemontana (dall’interconnessione con la A9 Milano/Como a Lomazzo fino allo svincolo della B2 a Lentate sul Seveso) aprirà subito dopo la fine dell’Expo, vale a dire nei primi dieci giorni di novembre».

Sorte è stato anche molto chiaro nello spiegare le motivazioni del «no» deciso a una revisione del progetto: «Significherebbe tornare al Cipe con il rischio non solo di non finirla, ma di non vederla proprio più. Ora il via libera ce l’abbiamo e pensiamo che i nuovi amministratori della società possano trovare in tempi ragionevoli i giusti investitori per reperire i finanziamenti che mancano».

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