La pioggia «muove» il muro di sostegno: chiusa via Fontana

A volte ritornano. Sono i cartelli di divieto di transito in via Fontana. Da ieri, infatti, la via collinare che si snoda da Città Alta verso Valbrembo è di nuovo chiusa al traffico, e lo sarà fino a data da destinarsi per qualunque veicolo, nel tratto (lungo circa 300 metri) compreso tra il civico 2 e l’incrocio con via San Sebastiano. Probabilmente a causa delle piogge insistenti, infatti, il muro che sorregge la via è tornato a muoversi, provocando un ulteriore abbassamento del livello della strada: circa due centimetri. Il passaggio dei veicoli in queste condizioni potrebbe soltanto peggiorare la situazione: per questo ieri il comandante della polizia locale Riccardo Cargnelli ha emesso un’ordinanza di chiusura al traffico della via, «fino al ripristino delle condizioni di transitabilità dell’area soggetta a movimento franoso».

Facciamo un passo indietro. Da anni la collina di Fontana si sta lentamente muovendo e il muro di sostegno della strada sta subendo una rotazione alla base. La situazione è però drasticamente peggiorata a novembre del 2002, quando l’alluvione che ha flagellato la Bergamasca aveva provocato un netto cedimento anche nel muro di sostegno di via Fontana. Ben visibili erano le crepe nell’asfalto: il livello della strada si era abbassato di circa 20 centimetri. Fu necessaria la chiusura della via per diverse settimane: il tempo necessario perché i tecnici del Comune provvedessero alla messa in sicurezza. Ieri il nuovo patatrac: il muro di sostegno della strada si è mosso ancora e le crepe, visibili anche sull’asfalto di via Fontana (all’altezza della prima curva verso sinistra, scendendo da Città Alta), si sono riaperte. Così, nuove transenne e nuova chiusura al traffico, fino a data imprecisata. Si parla di settimane.

Nella zona non ci sono abitazioni, e non c’è pericolo neppure per chi transita a piedi. Disagi invece per chi abita nelle case a valle dello smottamento: per recarsi in Città Alta con l’auto non potranno più salire da via Fontana, ma dovranno scendere e imboccare via Pascolo dei Tedeschi.

«Il movimento franoso – spiegano dal Comune – è noto e tenuto sotto controllo da anni. Il muro di sostegno della strada si regge su particolari strutture, dette "gabbioni", costituite da blocchi di pietra a secco. I gabbioni – simili a quelli utilizzati per il contenimento degli argini fluviali – col tempo sono però "spanciati", provocando l’abbassamento del livello della strada. Ad abbassarsi, paradossalmente, non è il tracciato costruito nel Medioevo, bensì la parte di strada creata con un intervento di allargamento realizzato una quarantina d’anni fa».

Per rimediare alla situazione il Comune ha elaborato un progetto diviso in sette tranche, del costo complessivo di 850 mila euro. L’obiettivo: sistemare tutto il muro di sostegno. L’iter è avanzato: i lavori sono previsti nel Piano delle opere pubbliche e il progetto definitivo è già pronto. Manca quello esecutivo, dopodiché ci sarà la gara d’appalto. Il che significa, però, attendere ancora alcuni mesi prima di avviare l’intervento. Per questo il Comune sta valutando l’ipotesi di stralciare dal progetto complessivo almeno la sesta tranche, quella che riguarda il tratto interessato dal cedimento (una sessantina di metri di fronte murario). I lavori verrebbero appaltati con la procedura della trattativa privata, per accelerare i tempi. Ma la chiusura potrebbe protrarsi a lungo: ci vorranno settimane.

(25/02/2004)

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