La Rai vara l’operazione trasparenza
Ecco quanto guadagnano i dirigenti

Mancano poche ora all’ufficialità, ma le indiscrezioni corrono già velocissime su giornali e social network. La Rai vara l’operazione «trasparenza» con la pubblicazione degli stipendi che superano i 200 mila euro e dei contratti di consulenza sopra gli 80 mila euro.

Non si tratta di una gentile concessione ai cittadini che pagano il canone, ma una procedura imposta dalla riforma della tv di Stato. Secondo le indiscrezioni delle ultime ore lo stipendio più alto è quello dell’ad Antonio Campo Dall’Orto con i suoi 650 mila euro. L’importante cifra è stata rivelata in anteprima sabato e mai smentita. La presidente Monica Maggioni 270 mila euro di base con 66 in più per «emolumento presidenziale». Guido Rossi, braccio destro di Campo Dall’Orto, intorno ai 200, il direttore di Rai Digital Gian Paolo Tagliavia sui 280, Carlo Verdelli, direttore dell’informazione più o meno 300 mila, il suo vice per il web Diego Antonelli 230. Massimo Coppola, consulente editoriale molto vicino a Campo Dall’Orto, è quotato a 200 mila. Il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini ha una busta paga di 250 mila euro; il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta di 270 mila; il presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano 390 mila; il direttore Risorse televisive Andrea Sassano scende a 220 mila, il direttore Canone Marco Zuppi a 240 mila. Il neodirettore di Rai Sport Gabriele Romagnoli guadagna 230 mila.

Tra i direttori di rete, il meno costoso è quello di Raiuno, Andrea Fabiano, che non arriverebbe ai 200 mila, mentre Ilaria Dallatana (Raidue) e Daria Bignardi (Raitre) sfiorano i 300, come l’ex Andrea Vianello (dicono 320) ancora in attesa di ricollocazione adeguata.

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