La sanguinosa rapina nel Milanese: fuori pericoloil rapinatore ferito, un detenuto di via Gleno

È stato operato nella notte all’Ospedale Niguarda, le sue condizioni sono ancora gravi, ma è stato giudicato fuori pericolo, Michele Trotta, 35 anni, di Nova Milanese, detenuto nel carcere di via Gleno, in regime di semilibertà, che nella serata di ieri è rimasto ferito in un conflitto a fuoco con i carabinieri, nel quale è morto il suo complice, Gino Amenta, 40 anni, pregiudicato, scarcerato da pochi giorni. Ferito anche un carabiniere, Francesco Castronovo, 28 anni, operato all’Ospedale Sacco di Milano, e giudicato fuori pericolo. Castronovo ha ricevuto stamane la visita dei vertici dell’Arma.I due malviventi, verso le 19.30 di ieri, avevano messo a segno una rapina nel supermercato della catena Sme a Cusano Milanino: passamontagna e pistole in pugno, entrano nel supermercato – già rapinato 4 volte in pochi mesi – e si fanno consegnare l’incasso dal commesso: circa 1300 euro in contanti. Quindi si dirigono verso una Fiat Uno tubata, parcheggiata con il motore acceso.Ma proprio in quel momento, sulla loro strada trovano una pattuglia della stazione di Cusano Milanino, in servizio antirapina. La pattuglia capisce che qualcosa non va: i due carabinieri, entrambi di 28 anni, scendono e intimano l’alt. Ma i rapinatori, appena viste le divise, sparano. I carabinieri rispondono al fuoco. Attimi frenetici: una decina di colpi partono, in rapida successione, sia dalle Beretta semiautomatiche d’ordinanza dei militari sia dai revolver dei banditi. Uno di essi stramazza subito a terra. Viene ferito anche un carabiniere. Il collega lo soccorre, vede che non è grave, dà l’allarme e insegue l’altro malvivente che, pistola in pugno, percorre a ritroso la strada, ferma una coppia di giovani a bordo di una Toyota Yaris, li strappa fuori dall’abitacolo e si mette al volante. Farà però solo una ventina di metri: ferito all’addome da un colpo sparato dai militari, perde i sensi e finisce la sua fuga contro la cancellata di un condominio. Il carabiniere ferito, colpito nella zona lombare destra, viene sottoposto a un intervento chirurgico per l’estrazione di un proiettile che non avrebbe leso zone vitali. Il bandito ferito, invece, versa in gravissime condizioni per una ferita all’altezza del petto.Michele Trotta, condannato fino al 2009, dogeva del regime di semilibertà che gli consentiva di svolgere un’attività, allo scopo di reinserirsi nella società vicile. Aveva ottenuto un posto di autista e magazziniere in una Cooperativa di Albino, disponeva di un’abitazione a Bergamo, in via Codussi. Aveva lavorato fino a poche ore prima della rapina.(26/02/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA