La sciagura di Orio al Serio: recuperati i rottami del Let 410 precipitato in decollo

Sono durate oltre 9 ore le operazioni di recupero dei rottami del cargo Let 410 precipitato nella tarda serata di domenica scorsa mentre aveva iniziato la fase di decollo dall’aeroporto di Orio al Serio, per raggiungere l’aerovia che lo avrebbe portato a destinazione a Zagabria. Agenti della Squadra mobile, vigili del fuoco, volontari della protezione civile di Bergamo, Curno, Dalmine e Zingonia hanno lavorato dalle 8,30 fin oltre le 17 per recuperare anzitutto la merce sparsa nei campi e successivamente i rottami dell’aereo. Tutti i reperti sono stati trasportati in un hangar dell’aeroporto di Orio per essere catalogate e inventariate. Nel frattempo si è in attesa dei risultati che verranno dall’esame delle due scatole nere spedite a Roma. Il luogo e la posizione in cui sono stati trovati i rottami fa presumere che l’aereo, dopo la virata, sia precipitato sul lato sinistro. Ma si è sempre di fronte a ipotesi.

Il rateo di salita del velivolo commerciale della compagnia croata indipendente Trade Air si era interrotto a circa 100 metri di altezza, quando il Let 410 aveva virato improvvisamente a sinistra, perdendo portanza e precipitando con un angolo di 45 gradi in un campo sottostante, in località Portico di Azzano. Tre le persone decedute - il pilota, la moglie e la copilota - sulle cui salme è stata eseguita l’autopsia che non ha rilevato nulla di particolarmente anormale. Le ipotesi di indagine restano molteplici e configurano scenari diversi. Il procedimento avviato dalla Procura di Bergamo per disastro colposo rimane ancora a carico di ignoti. Sono tre, in sostanza, le possibili cause dell’incidente. La prima è quella del guasto, un’avaria improvvisa al motore che non ha lasciato scampo al Let 410. La seconda è quella del carico eccessivo, o del carico non bilanciato correttamente, che avrebbe potuto far perdere stabilità all’aereo al momento della virata, facendolo cadere a terra subito dopo il decollo, la terza quella dell’errore umano, considerato anche il fatto che al momento del decollo, domenica sera nella zona circostante all’aeroporto gravava una fitta nebbia.

(03/11/2005)

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