La stagione estiva nei rifugi:
bilancio meno positivo del previsto

Buona, ottima. Anzi no, «non proprio favolosa». Tracciare un bilancio dell’estate 2015 nei rifugi alpini parrebbe scontato, vista l’afa che ha portato nelle nostre valli tantissimi villeggianti e turisti in cerca - magari anche solo per qualche ora - di frescura e bei panorami.

Invece sorpresa: se il paragone con il tragico (in termini di piovosità) 2014 farebbe pensare a un’esplosione quest’anno di presenze, invece carta canta e i dati si rivelano in flessione. Lo dicono in Valle Brembana, lo confermano sotto la Presolana. «Escludendo il 2014 che nel nostro settore non può fare testo, visto che il maltempo ha rovinato l’intera stagione - spiega Maurizio Nava del rifugio Laghi Gemelli (nella foto) -, il raffronto col 2013 evidenzia un calo del 10%. A luglio si è registrato un buon movimento ma soltanto nel fine settimana, mentre per agosto è stata buona l’ultima parte del mese».

E se di quattrini ce ne sono in tasca (ancora) non troppi, al minimo accenno di nuvolosità scatta la disdetta e addio giro per rifugi: la tendenza è andare a colpo sicuro, non c’è margine di rischio.Lo conferma Paolo Argenton che gestisce il rifugio alla quota più bassa, la Baita Cassinelli, a 1.568 metri, di proprietà del Comune di Castione della Presolana. Qui il 16 agosto era in programma un concerto, saltato per il meteo avverso e ora la speranza è che il rifugio si riempia «domenica 20 settembre con la corsa ai Cassinelli, aperta a tutti».

Francesco Tagliaferri, fratello dell’alpinista Nani al quale è intitolato il rifugio più alto delle Orobie, a 2.328 metri di quota in comune di Schilpario, parla di un «bilancio non proprio favoloso: il tempo è stato bello a luglio, ma a luglio la gente lavora durante la settimana e il maltempo sotto Ferragosto si è fatto sentire, noi abbiamo avuto 200 disdette».

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