La tangenziale est non si farà più

Il progetto è stato bocciato dalla società esterna di consulenza e dai tecnici di Palafrizzoni: troppe lacune. La giunta Bruni annuncia: ci muoveremo per lo stop definitivo dell’opera. Andrà perso il contributo di 17 milioni di euro già stanziato dalla Regione per questa strada che avrebbe dovuto alleggerire il traffico sull’attuale circonvallazione

La tangenziale est di Bergamo non si farà più. La conferma ufficiale non c’è ancora - perché la scelta dovrà ovviamente passare attraverso le opportune sedi, non ultimo il consiglio comunale - ma l’orientamento della giunta di centrosinistra guidata da Roberto Bruni è chiaro, come chiaro era stato nella recente campagna elettorale.

La vera novità arriva dalla società di consulenza che era stata incaricata dalla giunta Veneziani di analizzare il progetto predisposto dalla Cavalleri Spa di Dalmine, ditta che si era aggiudicata l’appalto dell’opera: in poche parole il responso a Palafrizzoni, giunto a fine agosto, diceva che nel progetto ci sono troppe lacune, e quindi non può essere validato.

Gli uffici tecnici del comune in questi giorni hanno confermato la tesi, bloccando di fatto l’iter del progetto esecutivo e considerando risolto il contratto con la Cavalleri per inadempienza dell’appaltatore. La decisione dei tecnici non fa altro che facilitare la scelta politica, e Roberto Bruni oggi conferma che l’amministrazione si sta muovendo per lo stop definitivo all’opera.

La tangenziale est, nelle intenzioni della amministrazione Veneziani, avrebbe dovuto sostituire l’attuale superintasata circonvallazione di via delle Valli: con un percorso di 5 chilometri avrebbe collegato l’asse interurbano (all’altezza di via Lunga e della nuova fiera) con la provinciale della Valle Seriana, poco prima di Torre Boldone, passando per la parte bassa di via Borgo Palazzo. Sarebbe costata 53 milioni di euro, dei quali 17 già finanziati dalla Regione, che ovviamente andranno persi. La Cavalleri Spa per il momento non si è voluta pronunciare sul verdetto tecnico, ma un ricorso al Tar appare quantomeno probabile.

(15/09/2004)

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