Ladri a villa Andreani, spariti i mobili antichi

Svuotata la dimora settecentesca della parrocchia. Don Eliseo: un duro colpo per tutto il paese

La porta spaccata dai ladri per entrare
I ladri hanno inferto un duro colpo alla parrocchia e a tutta la comunità di Osio Sopra: dalla settecentesca villa Andreani, in vicolo Chiuso, hanno portato via mobili antichi di pregio e strappato dal muro un camino e uno stemma nobiliare in pietra. Valore complessivo: 50 mila euro.

Il furto è stato denunciato dal parroco don Eliseo Pasinelli ai carabinieri della stazione di Osio Sotto, e in paese lo choc per il furto subito in villa - che è stata fino al dicembre scorso abitazione dello scomparso don Pietro Rota, parroco del paese per 35 anni fino al 1993 -, è stato grande: la storica dimora, passata di proprietà alla parrocchia vent’anni fa, è infatti l’immobile di maggior valore a Osio Sopra, e anche grazie al suo arredo antico ha sempre fatto da cornice a eventi culturali. «Non è solo un danno economico nostro – ha sottolineato don Pasinelli -, si tratta di un duro colpo per Osio Sopra».

Il furto è stato messo a segno nella notte tra venerdì e sabato dopo almeno un paio d’ore di «lavoro» dei malviventi, col supporto - necessario per portare via tutti i mobili -, di uno o più furgoni. È stato sabato alle 14 che Felice Pinotti, studioso di storia locale molto attivo in oratorio, con un gruppo di volontari si è recato a villa Andreani per ripulire il cortile interno, da preparare per lo svolgimento della festa di Santa Lucia.

«Ho aperto il cancello dell’immobile che guarda su via Puccini, di fatto il retro della villa - ha raccontato Pinotti -: ho notato una porta aperta, con catenacci e lucchetti tagliati e alcune sedie e un tavolo all’esterno. Ci siamo resi subito conto che era successo qualcosa».

A quanto pare i ladri sono entrati in azione scavalcando nella notte il muro di recinzione della dimora: una volta all’interno del cortile non hanno avuto difficoltà a forzare i chiavistelli del portone sul retro. A quel punto, con un mezzo di trasporto capiente pronto nei paraggi, è iniziata la razzìa, dopo qualche colpo con barre di ferro o altri attrezzi contro la porta in legno interna, staccata letteralmente dagli infissi: oltre al trasporto dei mobili i malviventi si sono messi all’opera con mazzette e picconi per sradicare dal muro un camino in pietra del ‘700 e uno stemma gentilizio, incastonato in una parete, della nobile famiglia Novati. La lista dell’arredo scomparso risulta inoltre composta da una cassapanca di fine ‘600, un’altra del XVIII secolo, una ribalta in radica di noce sempre del ‘700, sette sedie imbottite, due poltrone.

Questo l’inventario stilato da don Pasinelli, che ha denunciato il furto ai carabinieri di Osio Sotto nella serata di sabato, per un danno complessivo di 50 mila euro, comprensivi dello scasso. I malviventi sono stati con ogni probabilità favoriti dal fatto che in vicolo Chiuso, sul fronte della villa, non c’è traffico, trattandosi di una strada dove si trovano diverse case disabitate. «Questa è una perdita affettiva e culturale inestimabile per il paese - ha dichiarato il parroco -. Il valore di villa Andreani e del suo arredo è riconosciuto da tutti e la dimora è sempre stata aperta al paese, essendo stata a lungo abitazione di don Pietro Rota, parroco molto legato agli osiensi scomparso nel dicembre del 2003. Siamo davvero amareggiati e ci resta l’unica consolazione di aver tolto i quadri qualche tempo fa, per custodirli meglio».

(13/12/2004)

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