Ladri di tordi a Piazza Brembana
Via l’allevamento da 30 mila euro

Sorpresa, amarezza e rabbia. In una notte Renato Regazzoni si è visto derubare anni di appassionato lavoro. Quello che gli aveva consentito di creare un allevamento di tordi sasselli tra i più pregiati in Lombardia.

Ignoti, nella notte tra giovedì e venerdì di settimana scorsa (ma la notizia è trapelata solo ieri), si sono intrufolati nel giardino e nel capanno sotto la sua casa, in via Ronchi, a monte del centro storico di Piazza Brembana: da qui hanno prelevato 39 dei 41 uccelli che si trovavano in gabbia, per un valore stimato e denunciato di almeno 30 mila euro. Gli esemplari, infatti, erano tutti tordi per gare di canto e fiere, alcuni considerati «maestri», quindi con un valore intorno anche ai 3.000 euro.

Il colpo nella notte ha avuto però una «premessa» pomeridiana quantomeno sospetta. «Intorno alle 18,30 – ricorda Regazzoni, 67 anni, artigiano in pensione ed ex cacciatore – al mio allevamento sono arrivati in visita due signori, quarantenni, uno probabilmente bresciano anche perché mi ha chiesto se vendevo “spinar”, ovvero tordi nel loro dialetto. L’altro poteva essere anche delle nostre zone. Si sono fermati una mezzora, gli ho fatto vedere la strada per arrivare all’allevamento e gli ho illustrato gli esemplari. Sembravano interessati e mi hanno detto che sarebbero tornati».

Nella notte il furto, quando in casa Regazzoni era con moglie e due figli. «Intorno alle 2 ho sentito il cane da caccia abbaiare – prosegue Regazzoni –. Mi sono affacciato ma non ho visto nulla. E probabilmente i ladri, vedendo la luce accesa di casa, si sono nascosti. Non ho avuto alcun sospetto anche perché sono 40 anni che allevo uccelli e non ho mai subito furti. I ladri hanno trovato la chiave e senza particolare difficoltà sono entrati nello stanzino degli animali, hanno preso 39 dei 41 tordi, portando via quattro gabbie. Le altre le hanno lasciate per terra, prendendo solo i volatili».

Verso le 5,45, quando solitamente Regazzoni va all’allevamento per dare il mangime agli animali, la triste scoperta. Erano rimasti solo due tordi. «Gli uccelli sono tutti identificati da un anellino – prosegue l’allevatore – ma di sicuro i ladri hanno già provveduto a toglierlo. Erano tutti uccelli di allevamento, di grande valore: quelli da richiamo per i cacciatori possono valere intorno ai 150 euro, ma c’erano anche due campioni di canto, che valgono migliaia di euro. Undici erano utilizzati per i concorsi oppure erano “maestri”, ovvero selezionati su centinaia per insegnare ai novelli. Sono amareggiato perché erano il frutto di anni di passione e lavoro. So che soprattutto nel Bresciano furti di questo tipo sono frequenti e, tra gli allevatori, c’è timore. Vengono rubati e poi messi sul mercato, in Toscana o altre zone d’Italia». La speranza per risalire agli autori è legata alle telecamere per la videosorveglianza della filiale del Creberg, che danno anche sulla strada verso la casa di Regazzoni.

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