«Mercato della casa in flessione del 19% ma si riprenderà»

La delicata situazione economica mondiale sta avendo effetti visibili sul mercato delle compravendite immobiliari, tanto che si inizia a parlare di una crisi del mattone. Sull’argomento, sollevato nei giorni scorsi anche dal nostro giornale, interviene il presidente provinciale della Fiaip (Federazione italiana degli Agenti Immobiliari Professionali) di Bergamo, Giuliano Olivati. E lo fa richiamandosi ai numeri dell’Agenzia del Territorio. «Secondo questi dati, per il settore residenziale si sono registrate in città, nel 2007, 1.800 compravendite, mentre in provincia siamo a 19.841. Nel primo semestre 2008, le transazioni residenziali nel capoluogo sono state 778, mentre quelle provinciali complessivamente 8.293. Su base annua abbiamo quindi una previsione di un ridimensionamento, rispetto all’anno scorso, intorno al 17-19%. Non vorremmo però fosse una “profezia che si autoavvera”, alimentata da spinte ribassistiche non certo disinteressate». La preoccupazione di Olivati è che «ci sia qualcuno che alimenta boatos catastrofistici sul mattone per impossessarsi di stock immobiliari a prezzo di saldo». Detto ciò, «l’Osservatorio immobiliare Fiaip Bergamo, è stato il primo a parlare di un rallentamento delle compravendite. A questo non segue però necessariamente un abbassamento dei valori immobiliari: le transazioni diminuiscono, le trattative si allungano ma i prezzi non crollano, anche se si limano le punte speculative di qualche anno fa». Confermata la crescita nel segmento del lusso, mentre «ci sono settori, come quello dell’investimento in appartamenti da dare in locazione, che sono in ripresa».Come interpretare questi dati? «La tempesta dei subprime ha fatto dimenticare che il mercato immobiliare è ciclico, e non può crescere indefinitamente. Dopo sette anni di rialzi, con il raddoppio (o più) dei prezzi, nel 2007 è iniziata una fase di riflessione, con un calo di compravendite. Non siamo di fronte ad una catastrofe patologica ma ad un ciclo fisiologico di espansione/contrazione delle transazioni». Certo, «nessuno ha la sfera di cristallo, ma di una cosa siamo sicuri: pur con il suo andamento ciclico, il mattone è moneta solida che non tradisce investitori e famiglie. Smaltite le ubriacature della finanza creativa, l’economia di pietra prevarrà, come ha sempre fatto, sull’economia di carta».(20/10/2008)

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