«Noi, rinchiusi a Orezzo
e senza strade alternative»

Orezzo, ore 10,30. Non c'è molta gente in giro, ma al fresco del pergolato del ristorante La Panzana è facile trovare qualcuno a cui chiedere come sta andando con la strada chiusa. «Forse si poteva attendere fine agosto», si dice.

Orezzo, ore 10,30. Non c'è molta gente in giro, ma al fresco del pergolato del ristorante La Panzana è facile trovare qualcuno a cui chiedere come sta andando con la strada chiusa. Infatti lungo la provinciale 41 - via Masserini - dal lunedì al venerdì (fino al 5 agosto) dalle 8 alle 18 e per due settimane sono in corso i lavori di posa della condotte del gas metano.

«I disagi ci sono - dice Efrem Merelli, titolare della pizzeria -, soprattutto perché la chiusura coincide con un periodo turistico. Forse si poteva attendere fine agosto». «Un calo di passaggio c'è stato, di qui si va al Poieto e a Ganda» dice Bruno Ghilardini che ha un minimarket lungo via Don Sturzo. Non è d'accordo la collega del secondo negozio di alimentari di Orezzo: «I lavori sono necessari – dice Pamela Carrara che dichiara di essere consigliere comunale – e alla fine ci si lamenta sempre». Dello stesso avviso Steve Pordeti: «Ma forse le informazioni potevano essere più chiare».

Infatti si contesta la modalità di comunicazione con cui la popolazione è stata avvisata. «I volantini - dicono molti - sono comparsi giovedì, con un preavviso limitato», a causa della tardiva ordinanza emessa dalla Provincia. <+tondo>La signora Lina, ospite dell'albergo Belvedere, martedì ha dovuto recarsi all'ospedale di Alzano per un prelievo: «Se avessi saputo della chiusura lo avrei fissato in altro momento. Ho preso l'autobus prima delle sette e al ritorno, arrivata a Gazzaniga, ho percorso la scaletta dietro al cimitero. Poi un signore dell'albergo è venuto a prendermi».

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