L'Atalanta pensa al nuovo stadio
Incarico all'architetto Zavanella

Al Senato è passato in sede deliberante, con solo passaggio in Commissione e non in aula, e facilmente accadrà anche alla Camera. Il disegno di legge Crimi, frutto di un’intesa bipartisan, cambia completamente le regole del gioco in materia di nuovi stadi. Una partita che l’Atalanta vuole giocare da protagonista e la disponibilità manifestata in diverse occasioni a Palafrizzoni lo conferma.

Di più: la società nerazzurra avrebbe già affidato lo studio (progettuale ed economico) del nuovo impianto all’architetto romano Gino Zavanella: nel suo curriculum i progetti per i nuovi stadi della Juventus (che sorgerà sulle ceneri dello sfortunato «Delle Alpi») e della Roma.

Una scelta, quella dell’Atalanta, che la dice lunga sia sulla serietà delle intenzioni sia sulla natura del progetto: uno stadio che viva tutta la settimana e non solo durante il match. Ma soprattutto una scelta che stabilisce nuove regole tra i partner della medesima partita. Finora chi aveva avanzato una proposta l’ha fatto chiavi in mano: il terreno, lo stadio, le strutture a complemento. Ora invece si gioca come in un mosaico: il progetto in capo all’Atalanta (e alla FoppaPedretti per il nuovo palazzetto), il terreno da reperire e le compensazioni volumetriche da trovare.

In città la Gros Center (società al 90 per cento della famiglia Cividini e per il restante 10 Migliorini) ha già ampiamente dato la propria disponibilità per il proprio terreno a Grumello del Piano.

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola oggi

© RIPRODUZIONE RISERVATA