L'autistico non accolto a Jesolo
I leghisti chiedono provvedimenti

Opportune sanzioni verso chi - conduttore di pubblici esercizi - si rende protagonista di fatti discriminatori, eseguiti in modo irrazionale e infondato, ai danni di persone malate.

E' l'invito che i parlamentari leghisti bergamaschi Giacomo Stucchi, Ettore Pirovano, Nunziante Consiglio e Pierguido Vanalli rivolgono in un'interrogazone scritta presentata al Presidente del Consiglio, al ministro dello Sviluppo economico e a quello dell'Interno in relazione alla vicenda della famiglia bergamasca di Calusco d'Adda alla quale un albergo di Jesolo ha rifiutato la prenotazione perchè il figlio, di 28 anni, è autistico e quindi «avrebbe turbato i clienti».

Premesso che, si legge nell'interrogazione, «come apparso su L’Eco di Bergamo in data 8 luglio 2009, la famiglia Bravi di Calusco d’Adda  si è vista “rifiutare”, nonostante l’iniziale disponibilità di posto, da un albergatore di Jesolo, per via dell’autismo del figlio Roberto; - che ancora oggi si assiste a fenomeni discriminatori verso le persone definite “diverse”; - che l'autismo è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale e la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione; - che i divieti all’ingresso nei locali pubblici o in pubblici esercizi devono essere rigorosamente affissi al di fuori degli stessi, ma sicuramente in un paese civile non possono riguardare situazione di disabilità; Stucchi, Pirovano, Consiglio e Vanalli vorrebbero sapere dai destinatari dell'interrogazione «se intendano intervenire in modo da prevedere opportune sanzioni verso i conduttori/proprietari di pubblici esercizi, e nei casi più gravi anche con la chiusura degli stessi, qualora si accertino fatti discriminatori, eseguiti in modo irrazionale ed infondato, ai danni di persone affette da patologie, come l’autismo, che non giustificano il comportamento descritto in premessa»

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