Le badanti vittime del caporalato

Nella Bergamasca costrette a versare stipendi a «mediatori» per poter iniziare a lavorare. Boom di richieste anche di colf nel secondo click day: 136 mila per 65 mila posti disponibili

C’è un fenomeno caporalato anche nel mercato del lavoro delle badanti. Lo raccontano due di loro, che si sono messe in regola di recente, ma che per ottenere un posto quando erano ancora clandestine sono state costrette a versare all’intermediario (un italiano) il loro primo stipendio. «Solo dopo mi sono resa conto che era una situazione illegale – racconta una di loro –, ma per noi che arrivavamo in Italia senza un appoggio quella richiesta di pagamento era assolutamente normale». Così come «normali» erano quei mille euro che la collega ha dovuto pagare per farsi regolarizzare. A Bergamo e provincia colf e badanti sono, secondo alcune stime, tra le 7.000 e le 8.500: in maggioranza lavorano in nero. Ieri, seconda giornata di invio di richieste di assunzione per i flussi (relative a colf e badanti) in Italia sono state registrate 136 mila richieste per 65 mila posti disponibili. E i patronati dei sindacati denunciano: numerosi i casi di stranieri regolari che chiedono di assumere connazionali, evidentemente già presenti in Italia clandestinamente, come collaboratori domestici. Dietro i flussi, insomma, ci sarebbe una sanatoria mascherata. E i numeri – a oggi mezzo milione di domande a fronte di 170 mila posti disponibili – sono lì a confermarlo.(19/12/2007)

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