Le critiche da Ascom e Confesercenti

In un comunicato, Ascom e Confesercenti contestano la chiusura al traffico del centro città – indicativamente da piazza Pontida a piazzetta Santo Spirito comprese le vie Pignolo e San Tomaso – ogni sabato e ogni domenica pomeriggio nel periodo compreso tra il 2 dicembre e il 6 gennaio prossimi.Il giudizio negativo delle due Associazioni di categoria - alle quali si aggiunge anche Bergamo Vive – riguarda non solo il contenuto dell’ordinanza, ma anche e soprattutto il metodo utilizzato da Palazzo Frizzoni.Così il comunicato: «Secondo Ascom e Confesercenti il contenuto del provvedimento non è accettabile perché – da quanto si legge nella dichiarazione che l’Assessore all’Ecologia del Comune di Bergamo, Fausto Amorino, ha rilasciato alla stampa - lascia intravedere delle iniziative estemporanee di un indefinito allargamento della zona a traffico limitato del centro, senza prevedere un potenziamento di servizi legati alla viabilità e ai parcheggi che dovrebbero favorire l’accesso al centro cittadino».Riguardo il metodo dell’Amministrazione Comunale, Ascom e Confesercenti contestano la mancata convocazione delle Associazioni di categoria per una consultazione su un tema tanto complesso e sentito come quello della viabilità.«Abbiamo letto del provvedimento questa mattina sui giornali locali – dichiarano Luigi Trigona e Giacomo Salvi, rispettivamente direttore di Ascom e di Confesercenti – e siamo rimasti profondamente sorpresi dal fatto che nessuno ci abbia consultati su questo tema. Ci pare che anche a Bergamo si stia ripetendo quello che avviene a livello nazionale e cioè che la concertazione sia bandita, almeno su alcuni temi. Mentre riteniamo che senza un progetto condiviso non sia possibile garantire condizioni di fruibilità per cittadini e consumatori e requisiti necessari per la sopravvivenza del centro».Qualche malumore ha suscitato anche l’ordinanza relativa alle chiusure domenicali programmate. «Se l’esigenza del contenimento dell’inquinamento – affermano i direttori - è un problema che nessun cittadino può trascurare, è anche vero che la decisione di bloccare il traffico per sei domeniche non ha preso in considerazione l’impatto sui settori economici e produttivi della città e dell’area omogenea. Ci sembra alquanto singolare, invece, che per bloccare il traffico nelle sei domeniche programmate, almeno apparentemente, si siano prese in considerazione le partite interne dell’Atalanta, mentre si è evitato un confronto con chi rappresenta le esigenze delle imprese e di altre rilevanti realtà economiche e sociali, quali la Fiera di Bergamo».

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