Le opposizioni: «Consiglio delegittimato giusta la protesta in aula a Palazzo Frizioni»

Il giorno dopo la bagarre avvenuta alla prima seduta del nuovo consiglio comunale, le opposizioni scendono di nuovo in campo per spiegare i motivi di tanta veemenza sprigionata nella discussione, finita con l’espulsione dall’aula di Daniele Belotti, portabandiera del Carroccio. Nella conferenza stampa indetta nel pomeriggio, Forza Italia, An e Lega (Udc assente giustificato) hanno ammesso che i toni della protesta innalzata dai banchi di Palazzo Frizioni sono stati effettivamente vibranti, ma opportuni. E comunque non così vibranti da meritare un’espulsione.

Del resto, precisano le opposizioni, la reazione ci stava tutta dopo che la maggioranza aveva negato il confronto democratico sui problemi della città, proprio nel luogo depurato: il consiglio comunale. E dunque, se qualcuno ha mostrato i nervi fragili, questi è la maggioranza.

Gli argomenti sul tappeto sono noti: in primo piano la sorte dell’Arlecchino e il blitz sui cartelli in dialetto.

La vicenda dell’Arlecchino in largo Rezzara - dice l’opposizione - urgente era e urgente resta: «Dopo la decisione del sindaco di rimuovere la statua, ci sembrava quanto mai necessario portare la questione in aula la sera stessa».

Aggiunge Gianfranco Ceci, capogruppo di Forza Italia: «Si è posto in maniera evidente un problema di metodo e di merito. Il Consiglio aveva già deliberato, sia autorizzando i cartelli in dialetto sia decidendo che la maschera doveva restare in largo Rezzara. Dunque, la delibera va abrogata o sostituita da un altro documento del Consiglio. Non può essere annullata dalla Giunta o da un’indicazione del sindaco, come invece è avvenuto in entrambi i casi. È il Consiglio - in sostanza - che vede dare gli indirizzi sulle scelte politico-amministrative».

E sul comportamento di Brembilla, presidente del Consiglio dal cartellino rosso troppo facile, Ceci che a suo tempo svolse il medesimo ruolo, smorza i toni: «Credo - dice - che sia stato dettato da inesperienza. Per calmare le acque sarebbe stato meglio sospendere il Consiglio piuttosto che espellere un consigliere».

(14/09/2004)

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