Lega, assemblea alla Celadina Tutti uniti, anche senza Bossi

È soprattutto un tributo d’affetto a Umberto Bossi - gravemente malato, ma in condizioni stabili all’ospedale di Varese - l’assemblea della Lega in corso alla Celadina di Bergamo: volti commossi quelli dei tanti militanti che a più riprese hanno scandito il nome del sanatur. L’assemblea federale, struttura creata da Bossi nel novembre scorso per seguire da vicino l’iter della riforma federalista, oggi non si è chiusa: rimarrà aperta seguendo le scadenze parlamentari della riforma e - hanno detto i delfini di Bossi - si chiuderà «quando sarà lo stesso Bossi a chiuderla».

Restano le scadenze, che se non saranno rispettate porteranno i ministri leghisti ad andarsene. I dirigenti del movimento hanno voluto rispondere con una corale affermazione di compattezza a chi ventilava divisioni. Compattezza è emersa dalle parole del segretario della Lombarda Giancarlo Giorgetti, del vice presidente del Senato Calderoli, del ministro del Welfare Maroni, del ministro della Giustizia Roberto Castelli.

Per bocca del ministro Maroni, il Carroccio ha rilanciato il suo programma politico. In primo luogo l’ approvazione definitiva della riforma federalista. Ma anche la battaglia contro il decreto salva-calcio. A Berlusconi sono state chieste risposte precise sui temi dell’economia, sul decreto di attuazione della Bossi-Fini, sulla questione dei rifiuti della Campania. La Lega - è stato detto più volte - non accetta pacchetti chiusi.

(28/3/2004)

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