Lega da sola a Seriate?
Il Pdl darà battaglia

«Va bene. Abbiamo appreso che la Lega Nord di Seriate si presenta da sola alle elezioni comunali. Va bene, giochiamo uno contro l'altro. Per noi non è questione di vita o di morte. Però...». È una disamina non priva di una punta d'amarezza quella del neocostituito Popolo della libertà di Seriate all'indomani del comunicato della Lega Nord che chiude le porte all'intesa con il candidato del Carroccio. Il Pdl ne prende atto e annuncia che dopo Pasqua comunicherà il proprio candidato sindaco, le persone, il programma. Con qualche però. Luigi Cortesi, capogruppo consiliare del neocostituito Pdl, ne snocciola alcuni: «Noi non capiamo perché la Lega di Seriate non tenga conto di un patto siglato a livelli nazionali, regionali e provinciali. Per noi un patto è una stretta di mano e poi realizzare ciò che si è stabilito, in aderenza e conseguenza. Senza deroghe. Sennò non è un patto, o un impegno preciso, ma un'indicazione, un ectoplasma, un indirizzo. Invece proprio di un patto si tratta perché sappiamo di molte realtà in Lombardia in cui la Lega ha preteso alleanza con il Pdl anche quando il Pdl non era proprio così affascinato dall'idea. Invece, toh, a Seriate la Lega non tratta. E si ritengono liberi di smarcarsi».

Ma Cortesi e Antonino Casale esponenti primari del Pdl Seriate qualche sassolino se lo tolgono: «Innanzitutto ci sembra forse l'unico caso in Italia di diaspora dagli accordi. Peraltro noi avevamo proposto alla Lega un'alleanza politica nel segno del rinnovamento, e anche di una certa continuità, ma le cose sono andate diversamente e non poteva essere che così avendo la Lega le stesse persone al comando da 15, 20 anni, refrattarie a qualsiasi proposta che non sia farina del loro sacco». Stando così le cose Cortesi e Casale graffiano: «Abbiamo qualche perplessità sull'entusiasmo degli elettori seriatesi del Pdl a votare per il candidato presidente alla Provincia, il leghista Ettore Pirovano». Spiegano che là nella cabina elettorale staranno dentro un po' più a lungo del solito, ripassandosi fra le mani la scheda della Provincia, pensandoci su settanta volte sette, prima di decidere cosa fare. E c'è un altro però: «Ci resta la curiosità di capire il pensiero dei dirigenti provinciali leghisti di fronte a questa trasgressione in corso a Seriate».

Cortesi e Casale promettono: «Proporremo ai seriatesi un modo diverso di gestire la cosa pubblica e le necessità della nostra città». E proprio sulla gestione leghista scoppiano le prime polemiche elettorali: il circolo del Pd ha contestato la mancata concessione per un'assemblea della sala civica alla frazione Cassinone. Il sindaco Silvana Saita ha replicato che la sala è affidata al gruppo alpini e viene concessa soltanto per «fini istituzionali». Il percorso, ormai è chiaro, sarà in salita per tutti i cinque candidati in lizza: Santisi per la Lega, Carlo Vallenzasca per il Pd, Morgan Cortinovis per Rifondazione, Damiano Amaglio della civica «Albatro» e infine l'incognita del Pdl.

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