Legambiente, la Bergamo-Milano
terza peggiore linea d’Italia

Il rapporto completo sarà presentato il 18 dicembre, ma dai primi dati resi noti da Legambiente, in Pendolaria 2014 la linea ferroviaria Bergamo-Milano sale sul podio tra le peggiori d’Italia, per la precisione al terzo posto.

Medaglia di bronzo, quindi, preceduta solo dalla Circumflegrea e dalla Roma Termini-Ciampino-Castelli Romani. Ecco i motivi del podio, spiegati da Legambiente: «Ritardi e soppressioni hanno provocato nuovi disagi nel 2014 per il trasporto dei pendolari sia verso Milano che nelle relazioni tra gli altri capoluoghi lombardi. Negli ultimi anni il tasso di puntualità medio dei treni delle 40 linee lombarde è passato dall’87% del 2011 al 78% del 2014. Ma quest’autunno è crollato al 65%. In particolare su una delle più trafficate e “storiche” linee del pendolarismo lombardo, la Bergamo-Treviglio-Milano, si sono registrati i maggiori disagi».

«Nel collegamento tra due grandi città della Lombardia, in una delle aree più ricche d’Europa, il livello del servizio è assolutamente inadeguato. Nonostante i recenti potenziamenti ed i consistenti investimenti sulla linea realizzati con il quadruplicamento della tratta Milano-Treviglio e il raddoppio della tratta Treviglio-Bergamo, sui 56 km di linea i tempi di percorrenza sono rimasti gli stessi di trenta anni fa con una velocità media di 60 km/h. Le pessime condizioni di viaggio con carrozze sovraffollate e sporche hanno portato all’esasperazione i pendolari che si sono dovuti anche subire, nei mesi scorsi, una pessima organizzazione dei lavori di rifacimento della stazione di Bergamo che hanno provocato pesanti disagi anche per l’ingresso e l’uscita nella stazione».

«Il materiale rotabile utilizzato su questa tratta è il più vecchio e inaffidabile di quello in servizio con una flotta composta da treni a doppio piano e a media percorrenza. Proprio in questi mesi è esplosa la rabbia dei pendolari con proteste sul web, “scioperi del biglietto” e le azioni legali per l’indennizzo dei ritardi che si sono moltiplicate. Nonostante ciò non è un caso che nonostante un’autostrada nuova di zecca davanti a casa come la Brebemi questa resti desolatamente vuota ed i pendolari continuano ad utilizzare treni ed a chiedere sempre maggiori investimenti nel settore ferroviario».

«Gli ultimi anni sono stati davvero terribili per chi si muove in treno, rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, in larga parte dei casi non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni per recuperare la situazione» sottolinea Legambiente.

«Complessivamente dal 2010 a oggi a seguito dei tagli sui trasferimenti da parte del Governo si possono stimare tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale, con differenze tra le diverse Regioni ma dentro un quadro in cui diventa ogni giorno più difficile salire su un treno». Nel frattempo, le tariffe in Lombardia, si legge nelle anticipazioni di Pendolaria, sono aumentate del 24,1% dal 2010 al 2014, ma almeno non ci sono stati tagli ai servizi.

Da parte sua, Trenord si limita a snocciolare i dati della Milano-Bergamo, linea che vede 58 mila visitatori al giorno: 220 treni (al giorno) da Bergamo per Milano, Brescia, Lecco (poco meno del 10% della produzione giornaliera), 101 collegamenti giornalieri tra Bergamo e Milano (52 via Treviglio, 49 via Carnate) e convogli tutti con composizione normalizzata. Due le composizioni: 8 carrozze media distanza e 6 a doppio piano.

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