Legambiente sulla passerella di Christo
«Ora camminano solo i costi». Chi paga?

«Ancora non è noto quali saranno i costi delle navette autobus che dovrebbero collegare i parcheggi (non ancora individuati) con Sulzano, punto di partenza della passerella. Non è neppure chiaro chi pagherà lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti provocati dai 4-500mila visitatori». La preoccupazione di Legambiente.

«Martedì scorso la giunta regionale della Lombardia ha approvato una delibera per il potenziamento dei treni in occasione di eventi “di rilevanza strategica per la Lombardia”. Assieme ad altri sette eventi tra cui, il Salone del mobile, il GP di Monza e il Festival della letteratura di Mantova, anche l’evento di The Floating Piers, la passerella sul lago d’Iseo, potrà contare su finanziamenti aggiuntivi a Trenord per il potenziamento dei servizi ferroviari». Inizia così il comunicato stampa di Legambiente: l’associazione si dice preoccupata dei costi che la manifestazione sta causando al territorio.

« Eppure l’archistar Christo ha sempre sostenuto che dei costi dell’iniziativa se ne sarebbe fatto carico la sua società di scopo “The Floating Piers”». «Per ora- dice Dario Balotta di Legambiente - camminano i costi pubblici e non c’è trasparenza su chi pagherà, e quanto, i servizi logistici al netto dei lavori di assemblaggio e montaggio della passerella. Qualche giorno fa si è saputo che la Naviseo, società regionale di trasporto con traghetti, si sarebbe fatta carico di una ulteriore spesa di 200mila euro per affrontare il maggior traffico previsto durante i 16 giorni dell’evento».

«Ancora non è noto quali saranno i costi delle navette autobus che dovrebbero collegare i parcheggi (non ancora individuati) con Sulzano, punto di partenza della passerella. Non è neppure chiaro chi pagherà lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti provocati dai 4-500mila visitatori, previsti per la metà di giugno. Soprattutto chi si accollerà gli elevati oneri dei metal detector, indispensabili per garantire gli standard di sicurezza a questa manifestazione internazionale».

«La Regione, lo scorso anno, in sede di Conferenza dei servizi nell’autorizzare l’evento, aveva negato la Valutazione di Impatto Abientale ed aveva escluso che si sarebbe fatta carico di “eventuali maggiori costi” di trasporto. Appare evidente che oltre all’impatto ambientale, la colossale installazione (43 mila mq2 di pontili galleggianti) sta generando costi che le amministrazioni locali non avevano previsto, che vanno resi noti e che andrebbero accollati, almeno in parte ai promotori dell’evento» commenta ancora Balotta.

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