Leggi i pareri dei nostri lettori

Anch’io sono favorevole ad una parte nuova. Si è parlato di una Porta Sud, che sarebbe il centro moderno di Bergamo. E qui Bergamo potrebbe essere una piccola Shanghai o una piccola New York, nel senso verticale del termine. Ora, l’unico problema è non creare problemi alla circolazione degli aerei. E’ interessante - invece di invidiare in continuazione i cugini bresciani, solo perché loro hanno il coraggio di fare le cose e noi no - imitare il modello Brescia, sia, soprattutto per la metropolitana, sia per il nuovo quartiere. In più si potrebbero tenere entrambe le stazioni ferroviarie: sia quella attuale, con annesso restyling, sia la nuova stazione che si vuole ricavare dall’ex scalo merci di Porta Sud, con possibilità di collegamento ferroviario con il nord e, in linea diretta, con l’aeroporto. Si spende di più, ma si è lungimiranti e si ha roba di maggior qualità. Evitere il polo del lusso. Roberto S.L’importante è non fare l’interesse di pochi.Agostino V. Sinteticamente penso che anzichè costruire "grattacieli-pollai", dove i polli siamo noi, bisognerebbe incrementare il ritorno ai paesi nelle nostre stupende vallate, nei nostri numerosi paesi, paesini e frazioni.....come? Nel 1100 (quasi 1000 anni fa) per favorire l’insediamento di Pontremoli - punto strategico di collegamento fra nord e sud sull’appennino toscano nei mesi invernali - gli abitanti furono esentati per 30 anni dal pagamento delle tasse... Quanti di noi non tornerebbero nelle valli se avessero un minimo di aiuto? (mutui tasso agevolato, recupero spese carburante per gli spostamenti, agevolazioni tasse universitarie etc etc...).Ci sarebbe la rinascita delle attività locali legate al commercio....e meno centri commerciali a ridosso di Bergamo, forse è proprio questo il problema.....GIGI 66Solo i caluschesi dovranno decidere. Magari con un referendum.MarcoSempre meglio in altezza che in larghezza. I motivi? Più possibilità di recupero degli spazi per il verde.GiovanniBisogna smettere di costruire, recuperare quello che c’è di bello (poco) e migliorare quello che di brutto è stato fatto finora (quasi tutto e con buona pace degli architetti). Stiamo già soffocando sulle nostre strade piccole e contorte, nei nostri quartieri e paesi ingolfati dal traffico e dal cemento... ci manca solo di aumentare la popolazione, i centri commerciali, l’asfalto, eliminando il pochissimo, ultimo verde. Iniziamo a ripensare il territorio come spazio sacro inviolabile, inculcheremo nella gente un approccio alla vita più equilibrato e meno consumista. Non si può, per raccimolare qualche soldo in più per le casse dei Comuni, permettere di ammucchiarci gli uni sugli altri. E’ una vergogna, nel terzo millennio, ragionare ancora in questa maniera, fregandosene dei cittadini che pagano le tasse e che hanno la speranza di poter vivere la propria esistenza nella maniera migliore che gli compete. E invece...? Ci trattano come polli in batteria, pronti per essere spennati. Ci ammaestrano ad arrivare nei centri commerciali, dove poi è difficile uscirne, ci fanno andare veloci sull’autostrada per poi ghermirci nelle metropoli. Bergamo e la Lombardia sono sature. Per viverci funzionalmente, dobbiamo incrementare i servizi pubblici rendendoli più economici (li paghiamo già con i nostri soldi, è assurdo che costino così tanto) e dobbiamo garantire la salvaguardia del territorio per non farci morire soffocati... per poter godere di aria pulita. Le giornate ecologiche o i blocchi del traffico, sono segnali s-p-a-v-e-n-t-o-s-i di una società completamente qualunquista e superficiale... Una società che ormai considera questi eventi come normali. Non siamo negli Usa dove non hanno una storia del patrimonio architettonico. Noi, siamo in Italia... la culla delle civiltà occidentali. Si è grandi dicendo "basta cemento" , non dicendo "basta verde". Rendetevene conto, amministratori e progettisti.Stefano B.Tante volte bisogna avere la forza di "non costruire". Non necessariamente quando si demolisce un edificio privato bisogna sottostare "al ricatto" di dover costruire comunque qualcosa. Si può benissimo lasciare anche degli spazi verdi. Un punto che non mi sembra preso in considerazione in ogni intervento prospettato è quello della viabilità. Certo lo possiamo risolvere dopo 10 anni dalla fine dell’intervento, vedasi Orio Center. MaurizioTrovo sia stupido costruire a Bergamo la città verticale. Bergamo è bella proprio perché le case non superano una certa altezza (a parte qualche esempio bruttino). Le torri stravolgerebbero tutto e poi mi pare che l’acquisto di case stia rallentando. Continuiamo a fare in modo che chi entra in Bergamo veda per prima la nostra bellissima Città Alta che magari verrebbe coperta da palazzoni posti all’ingresso della città. Io quando torno a casa dopo un viaggio e vedo il profilo della nostra città, anche da lontano, mi tranquillizzo, mi sento al sicuro. Mi farebbe la stessa cosa vedere dei formicai di cemento? Italo L.Complimenti per l’articolo sulla futura costruzione di torri e grattacieli. Complimenti anche al giornalista, Emanuele Roncalli. La sua tesi forse non è convincente, ma in poche righe ha sollevato e sintetizzato le preoccupazioni di noi cittadini. Specialmente chi, come me, padre di 2 bambini piccoli, si preoccupa di che società si prepara per le nuove generazioni. Cementificazione e iper-consumi energetici non possono essere la strada da seguire. Marcello C.Ho letto con piacere il vostro articolo in merito alla verticalizzazione delle città e trovo che l’esempio di Bergamo sia uno dei meno calzanti. Ho viaggiato all’estero e ho trovato personalmente che la disposizione di grattacieli all’interno di centri abitati sia possibile solo in un contesto completamente moderno ed avulso da qualsiasi legame con un tessuto urbano storico. In particolare ho trovato che l’unica città che coniuga con una certa armonia la presenza di grattacieli con il contesto urbano sia Singapore che, nonostante la carenza di territorio, continua a destinare area verde nelle adiacenze dei grattacieli costruiti. Altri esempi sono nefasti e sono dettati dalla speculazione immobiliare come mi pare sia la situazione della Bergamasca. Non voglio commentare il progetto per l’ex Sace, che appare un fulgido esempio di cementificazione selvaggia, e bene si ricollega ad altri scempi realizzati o previsti nella zona (pista ciclabile ed ascensore), dipinti come un intervento di moltiplicazione del verde o come una miglioria nella rete del trasporto urbano, quando l’unico effetto è stato quello di infliggere un duro colpo all’economia delle poche aziende agricole rimaste. Penso tuttavia che un’idea di realizzazione di edifici di altezza elevata possa e debba essere prevista al di fuori del territorio comunale di Bergamo in aree (anche della provincia) ove si preveda una forte correlazione tra lo sviluppo in altezza dell’edificio e il recupero a verde di aree circostanti. Alessandro P. BergamoHo letto l’articolo scritto dal giornalista Emanuele Roncalli riguardo la realizzazione delle torri a Bergamo. Sinceramente sono d’accordissimo con l’opinione del giornalista nel realizzare delle strutture moderne a Bergamo, certamente non nel centro citta’ ma sicuramente in provincia darebbero un’impronta di evoluzione della nostra Bergamo. Considerando anche il fatto che ci troviamo tra Milano e Brescia, mi sembra di capire che Brescia stia avanzano molto piu’ velocemente rispetto a Bergamo pur essendo noi piu’ vicini alla metropoli di Milano. Infatti a Brescia è stata realizzata Brescia 2 con delle torri bellissime, in piu’ si sta preparando la realizzazione della metropolitana. Chiudo dicendo che forse per la citta’ di Bergamo sarebbe il momento di mollare questo freno a mano che ci esclude dallo sviluppo.Alessandro D. V. BergamoTrovo il dibattito assai interessante. Non saranno dieci torri a stravolgere lo skyline di Bergamo. E finalmente l’occhio non cadrà più su vecchi condomini di cinquant’anni fa, ma su qualcosa di nuovo. Bergamo svegliati e soprattutto svecchiati. Ottimo servizio. Continuate così.IlariaPenso che ci stiamo inventando bisogni che non abbiamo e necessita’ che non ci servono. Penso che ci facciano credere che sia indispensabile, per esempio, ‘’il polo del lusso’’ ad Azzano", un’astronave bianca accanto all’enorme scatolone grigio dell’Orio Center e accanto a quel mostro tentacolare che è l’aereoporto di Orio al Serio, una vera bellezza che lasceremo in eredità alle future generazioni, unitamente ad un territorio scempiato da troppo costruzioni, troppi capannoni, troppi ipermercati e supermercati: rumore, inquinamento, qualità della vita scaduta. Consumismo selvaggio - shopping frenetico – speculazioni edilizie mascherate da grandi investimenti per la comunità bergamasca, da opere necessarie, anzi indispensabili allo sviluppo (cresce solo il terziario, però, a livello economico perche’ le fabbriche – che sono la vera ricchezza di un territorio - quelle chiuduno). Le torri sono solo l’ultima moda, un esercizio architettonico per mestieranti vari e le costruiranno, ormai è deciso. A noi le generazioni precedenti hanno lasciato Città Alta, le mura, il Sentierone ed un modo di essere e di vivere che si sta perdendo. Bisognerebbe cambiare rotta: riqualificare ove necessario e smettere di costruire potrebbe essere un buon inizio. Smettere di compiacerci perchè l’aeroporto di Orio moltiplica i suoi records di passeggeri potrebbe essere un buon inizio e cominciare seriamente a preoccuparci dei danni all’ambiente e alla salute che l’aereoporto provoca. Sostenere l’ambiente e non massacrarlo, come stiamo facendo ora. Per qualcuno dimostrare attenzione per l’ambiente oggi significa prevedere accanto alla costruzione di un nuovo albergo o di un nuovo supermercato anche un’ area verde, e cosi’ ci siamo messi la coscienza in pace anche con l’ecologia. Ai posteri l’ardua sentenza ma prevedo che il giudizio sara’ severo.Clara P. Azzano

© RIPRODUZIONE RISERVATA