L’ex socio del killer del tribunale:
«Fossi stato in aula sarei morto»

«Se fossi andato in tribunale, in questo momento non sarei qui a parlare, ma sarei sicuramente sottoterra. Morto ammazzato dal mio ex socio».

Ancora scosso per l’accaduto, il geometra di Carvico Massimo D’Anzuoni, 51 anni, l’altra vittima designata - e fortunatamente scampata - della follia omicida di Claudio Giardiello, giovedì mattina in tribunale a Milano, affida qualche parola al suo legale, l’avvocato Luigi Liguori del Foro di Milano. Verso il quale D’Anzuoni nutre, da giovedì mattina, profonda riconoscenza.

È infatti proprio grazie al suo legale se il geometra di Carvico è ancora vivo: «Quando l’ho chiamato, poche ore dopo i fatti che ho vissuto in prima persona in tribunale - sottolinea Liguori -, gli ho riferito l’accaduto e mi ha ringraziato: “Grazie per non avermi convocato”, mi ha detto. “Così facendo, mi ha salvato la vita”». D’Anzuoni è originario di Senago, nel Milanese, ma risiede da dieci anni a Carvico. «Devo dire che le forze dell’ordine sono state eccezionali - aggiunge il legale -, perché mi hanno subito chiesto di contattare D’Anzuoni e lo hanno raggiunto per proteggerlo».

«È stato terribile, non dimenticherò mai lo sguardo del mio giovane collega morto davanti a me - racconta ancora turbato -: io, come un po’ tutti, mi sono sdraiato dietro i banchi dell’aula. È durato una manciata di secondi: il tempo di esplodere quattro, cinque colpi in rapida successione. Poi c’è stato il caos». Era stato proprio Giardiello a chiamare in causa tra gli altri anche D’Anzuoni, accusandolo di aver sottratto dei fondi neri dalle loro società, attraverso un giro di false fatturazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA