Licenza di sparare ai ladri di notte
Legittima difesa - Come cambia la legge

«Di notte», con «violenza sulle persone o sulle cose»: sono queste le parole fondamentali degli emendamenti introdotti alla legge sulla legittima difesa che modifica in modo sostanziale la norma.

L’aula della Camera ha approvato la proposta di legge con 225 voti favorevoli e 166 contrari. Il provvedimento passa ora al Senato. A favore hanno votato Pd, Ap, Civici e innovatori. Contrari M5S, Forza Italia, Lega Nord, Mdp, Sinistra Italiana-Possibile e Fratelli d’Italia. Astenuti Centro democratico e Psi. Gli emendamenti hanno ampliato la possibilità di ricorrere all’uso delle armi da parte della vittima. Il primo emendamento prevede che la reazione sia considerata legittima difesa, quindi possibile anche con le armi, quando si verifica di notte con violenza sulle persone o sulle cose. Il secondo invece precisa che l’esclusione della colpa di chi reagisce si ha in caso di “situazioni di pericolo attuale per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. Infine, nel caso in cui chi ha esercitato la legittima difesa sia stato indagato ma venga assolto, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia con la nuova legge

I confini della legittima difesa (modifica dell’art 52 c.p) : viene specificato che si considera legittima difesa <la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Deve essere comunque rispettata la necessità che vi sia una proporzione tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo.

“Turbamento esclude colpa (modifica dell’art 59 c.p)”: nella legittima difesa è esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore.

«Assistenza legale a carico dello Stato»: nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017.

© RIPRODUZIONE RISERVATA