Lo sciacquone non elimina la coca
Condannato barista di Bonate Sotto

Il gestore di un bar di Bonate Sotto arrestato per detenzione ai fini dello spaccio nel suo locale, dai carabinieri di Ponte San Pietro.

La droga, dieci dosi di cocaina, era stata messa (per eliminarla) dentro la cassetta dello sciacquone del bagno. Ma, se nei film tirando la catenella sparisce anche la prova, nella realtà le palline di sostanza sono rimaste a galleggiare nell’acqua, dove sono state ritrovate dai militari.

I carabinieri hanno anche trovato contanti per oltre diecimila euro, che in aula A. P., italiano classe 1967, ha affermato essere soldi guadagnati con il lavoro (onesto), e destinati al pagamento delle tasse per le slot e per l’acquisto dei tabacchi da rivendere. Per quanto riguarda le dieci dosi di cocaina, l’uomo (sposato e padre di due figli) ha affermato che di non essere tossicodipendente ma di averle acquistate per uso personale, solo per provare. L’arresto è stato convalidato, con la misura cautelare dei domiciliari, e l’uomo è stato condannato con rito abbreviato a un anno di reclusione e duemila euro di multa, oltre alla confisca di 3.330 euro.

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