Lovere e Cornello, i borghi più belli d’Italia

Lovere e Cornello dei Tasso rimangono nel prestigioso elenco de «I borghi più belli d’Italia», club istituito dall’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) per promuovere, dal punto di vista turistico e culturale, quell’Italia minore a cui sempre più persone si stanno appassionando. Insieme a Lovere e Cornello, entrati nel club tre anni fa, possono fregiarsi di questo riconoscimento oltre 120 Comuni italiani, fra cui Cefalù in Sicilia, Castel Gandolfo nel Lazio, la cittadina umbra di Norcia e i due borghi liguri Manarola e Vernazza. Qualche giorno fa a Lovere è giunto l’ispettore dell’Anci incaricato di effettuare la visita periodica che ogni borgo deve affrontare. L’Anci ha premiato la parte più antica di Lovere, risalente al XII secolo: il centro storico, benché oggi sia poco sfruttato dal punto di vista residenziale e commerciale, ha mantenuto intatte le sue caratteristiche medievali, con le torri, i vicoli e l’attuale piazza Vittorio Emanuele II. Ha, inoltre, riconosciuto l’importanza di due monumenti culturali come la basilica di Santa Maria e l’Accademia Tadini. Tuttavia l’ispettore ha anche «tirato le orecchie» all’Amministrazione comunale per non aver mai posizionato agli ingressi del paese la cartellonistica che segnala a tutti, cittadini e turisti, che si sta entrando in uno dei borghi più belli d’Italia. Il dettaglio evidenziato dall’ispettore rivela anche una scarsa conoscenza tra i loveresi di questo prestigioso riconoscimento. Lovere possiede una ricchezza storica e architettonica invidiabile: alcune testimonianze risalgono all’epoca celtica (IV-III secolo avanti Cristo) e non va dimenticato che la cittadina dell’Alto Sebino ha dato i natali a due sante, Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa. Anche Cornello dei Tasso, il borgo medievale della Valle Brembana, che ha dato i natali al casato inventore delle Poste moderne, è stato riconfermato tra i «più belli d’Italia». Negli ultimi anni, Cornello, oltre a conservare le caratteristiche architettoniche che, nel 2003, gli hanno consentito di entrare nel prestigioso Club, ha arricchito il suo patrimonio aprendo una nuova ala museale. Sono arrivati documenti importanti sulla storia del casato dei Tasso e quindi è iniziata la preziosa collaborazione con l’Associazione per lo studio della storia postale di Padova presieduta da Paolo Fabrizio; è nata poi l’associazione «Amici del museo dei Tasso e della storia postale» con l’obiettivo di tenere vivo con iniziative, mostre ed eventi vari il borgo del Cornello e il suo museo. (26/10/2007)

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