L’inverno primaverile riscalda il weekend

Eravamo pronti e rassegnati, visti i precedenti autunnali e preso atto dei pareri autorevoli in fatto di meteo. Ma una «mazzata» di primavera così evidente in pieno gennaio davvero non si può né spiegare né interpretare, si può solo accettare con rassegnazione. E come in tutte le cose, se c’è chi soffre, cioè noi che amiamo la neve, c’è anche chi fa sorrisi larghi così, cioè quelli che vorrebbero l’estate perenne.Continua imperterrito il dominio mite dell’Atlantico e dell’alta pressione mediterranea, che vede su quasi tutta l’Europa una struttura dell’aria davvero «primaverile». Il grande freddo è infatti attualmente confinato verso il Circolo polare artico, e disturba solo la Siberia, l’Alaska, il Canada settentrionale e poco altro. Deboli perturbazioni umide e miti corrono verso la Scandinavia, accompagnate a tratti da forti venti occidentali, che a volte scendono brevemente a lambire anche il versante esterno delle nostre Alpi.

È stato proprio uno di questi ondeggiamenti che ieri mattina ha causato una breve fase di favonio da Nord sulla nostra provincia. E gli effetti termici si sono amplificati, aggiungendo caldo artificiale a caldo naturale, per cui ieri la temperatura in pianura è salita fino a 17 gradi, con punte locali fin quasi a 20 gradi. Ma era mite oltre misura anche in montagna: la stazione di Zambla ieri leggeva +14 gradi ai 1.200 metri di quota, e non ha visto segno negativo nemmeno di notte. Il vento oggi è cessato, ma la rimonta di pressione che lo ha spento porterà oggi a un ulteriore contributo di aria molto tiepida, in particolare in montagna. Lo zero termico è in salita fin oltre i 3.000 metri, e a quota impianti nel fine settimana si arriverà in giornata a misurare sulla neve anche i +7 o 8 gradi.

Verso martedì dovremmo avere un primo assestamento delle temperature, in lento ma graduale calo, e comparirà della nuova nuvolosità da Ovest. La sua evoluzione precisa e le possibili deboli precipitazioni sono ancora da valutare. A medio termine, sembra però che un vero affondo di aria fredda dal Nord Atlantico possa prendere corpo verso di noi dopo il 20, ma questo va considerato meglio in futuro.

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