L’ultima delle Poste: a Bergamo si venderanno fiori porta a porta

In sei comuni della provincia una sperimentazione-pilotache verrà poi esportata in tutta Italia. Sindacati perplessi

Se la posta non arriva, ditelo con i fiori. È l’ultima novità dell’azienda Poste che hanno deciso di darsi alla vendita per catalogo di bulbi di fiori e piante commercializzate da una ditta comasca. Già, alla faccia dei disguidi nel recapito (o meglio di una vera e propria emergenza che ha interessato città e provincia) e dei quintali di corrispondenza accumulata in questi mesi, la bellezza di 33 solo a Bergamo, saranno i postini a occuparsi della vendita porta a porta di fiori e piante che arrivano direttamente dall’Olanda.

I sindacati sono già sul piede di guerra: «È scandaloso - spiega Carmelo Ilardo della segreteria della Slc-Cgil -, facciamo i salti mortali per far fronte alla mole di lavoro quotidiano e ora ci dicono di vendere fiori, avanti così i portalettere si trasformeranno in veri e propri piazzisti. Senza contare che a noi la direzione regionale non ha detto nulla di quest’iniziativa...».

La sperimentazione sta partendo a macchia di leopardo in Lombardia, interessando alcuni Comuni delle province di Bergamo (Filiale 2), Como, Lecco, Milano ovest, Lodi, Monza e Pavia. In Bergamasca, per il momento, sono coinvolti i Comuni di Alzano Lombardo, Borgo di Terzo, Clusone, Sorisole, Trescore Balneario e Valbrembo.

Che succede? In pratica il postino ha in dotazione diversi cataloghi per la vendita dei bulbi che lascia al potenziale cliente per un giorno o un weekend. Questi sceglie il prodotto che più gli interessa e sottoscrive il modulo d’ordine fornito dal portalettere. Gli ordini vengono mandati alla ditta comasca che provvede a inviare il fiore o la pianta acquistati, all’ufficio postale del paese e poi tramite il postino al cliente.

(8/3/03)

Su L’Eco di Bergamo dell’8 marzo 2003

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