L’ultima filanda, tesoro abbandonato
Futuro incerto per la fabbrica dell’Isola

La filanda di Sotto il Monte Giovanni XXIII, chiusa dal 1978, è uno dei monumenti storico-industriali più importanti della Lombardia. Oggi appare in uno stato di degrado e di difficile recupero, ma è l’ultima del triangolo dell’Isola e l’unica a conservare all’interno i macchinari.

Costruita nel 1902, lavorava i bozzoli prodotti dai bachi da seta allevati nella zona dell’Isola, i cui campi erano piantumati a gelsi dai quali si otteneva la «foglia». Della fabbrica rimangono però le suggestive immagini fotografiche di Pepi Merisio. La filanda inoltre negli anni era stata scelta da registi e scenografi per riprese di film ambientati nel primo ’900.

Quale sarà il destino di questo straordinario monumento dell’archeologia industriale in rovina? Va anzitutto precisato che la filanda è tutt’oggi proprietà privata. Anche con le precedenti amministrazioni comunali si era stabiliti alcuni contatti per poter risolvere una situazione decisamente critica.

«La questione non è nuova – dice il sindaco di Sotto il Monte, Maria Grazia Dadda –. Di certo siamo di fronte a una testimonianza del passato che andrebbe salvaguardata. Là ci sono passate intere generazioni del paese, la fabbrica dava lavoro a tutti. Si possono fare mille progetti o proposte, ma rimane il fatto che non ci sono fondi. Bisognerebbe attivarsi per reperirli attraverso bandi dell’Unione europea, diversamente anche per i privati diventa un’impresa ardua».

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