«L’ultimo controllo l’11 gennaio
e non c’era nulla di anomalo»

L’ad di Rfi, Gentile: «È uno degli impianti più controllati e delicati d’Italia, di quelli che ricevono una manutenzione molto attenta: ci passano dai 400 ai 500 treni al giorno» Su L’Eco di Bergamo del 26 gennaio 8 pagine di approfondimento

«L’ultima verifica è stata compiuta due settimane fa e tutto era a posto. In ogni caso non sappiamo ancora se il giunto si sia rotto per effetto o a causa dello svio dei vagoni: sono delle parti sottoposte a fortissimi stress». Così l’amministratore delegato di Rete ferroviaria (Rfi), Maurizio Gentile, in un’intervista a Repubblica. «L’11 gennaio è transitato un treno per la diagnostica. Non ha rilevato nulla di anomalo. Nel caso specifico avrebbe dovuto registrare una qualunque irregolarità della marcia del treno.

«Una rotaia difettosa, verrebbe immediatamente rilevata», spiega Gentile. «In uno snodo come quello, particolarmente complesso, con un mix di alta velocità e linee tradizionali, abbiamo controlli continui. Le verifiche possono essere visive, manuali, effettuate con diagnostica mobile oppure fissa». Il manager smentisce che gli investimenti per manutenzioni privilegino l’alta velocità rispetto al resto della rete: «I dati sono questi: siamo passati dal miliardo di euro di investimenti del 2012 a 1,7 miliardi oggi. E aggiungo che nel 2017 abbiamo assunto 700 nuovi manutentori mentre nel 2018 contiamo di assumerne altri 750. Tutto si può dire tranne che non ci sia attenzione. E in ogni caso dov’è avvenuta la sciagura ci sono quattro binari: due ’lentì e due ’velocì ma sono utilizzati in maniera promiscua da tutti i treni, quindi anche dai Frecciarossa».

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