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La riforma delle scuole superiori slitterà di un anno, l’orario delle elementari resta flessibile ma senza compresenze, si discuterà dei precari. Sono questi i veri risultati - oltre al recupero di un ruolo per il sindacato scuola che stava annegando da solo - del lungo incontro avvenuto giovedì 11 dicembre a Palazzo Chigi tra i sindacati di categoria (presenti al gran completo, per Cisl e Uil anche con i segretari generali Bonanni e Angeletti) e il governo rappresentato, oltre che dal sottosegretario Letta, dai ministri Gelmini, Sacconi e Brunetta. Il ministro Gelmini ha parlato di «svolta». Martedì verrà portata in Consiglio dei ministri – ha detto – una riorganizzazione organica dell’offerta formativa della scuola italiana. La riorganizzazione degli ordinamenti avverrà però in due fasi: le modifiche al primo ciclo (maestro unico e dimensionamento degli istituti) partiranno a settembre 2009, mentre solo a settembre 2010 saranno coinvolte nel cambiamento le scuole del secondo ciclo. Si apre con i sindacati «una positiva fase di confronto» sull’applicazione delle novità.Quanto agli impegni assunti dal Governo, se resta la possibilità per le famiglie di scegliere alle elementari il tempo pieno, scompare il «modulo» e la responsabilità del percorso formativo e didattico resta in capo a un unico docente. «Questo modello didattico che supera l’organizzazione del modulo – afferma il ministro Gelmini – può essere declinato con l’opzione a 24 ore nel caso in cui il docente sia in grado di insegnare tutte le materie previste e quindi anche l’inglese, oppure a 27 ore con l’utilizzo di tre ore aggiuntive per l’insegnante di inglese e di religione e in ogni caso non ci sarà compresenza in classe. Le famiglie potranno scegliere tra 24, 27 e 30 ore di lezione settimanali oppure il tempo pieno di 40 ore perché con l’eliminazione delle compresenze ci saranno più classi che faranno tempo pieno». Insomma, tutto come prima per le famiglie al nord, qualche risparmio al sud con il dimensionamento e la razionalizzazione dei docenti.I sindacati hanno incassato la riconferma delle 40 ore nella scuola dell’infanzia, il mantenimento (per il prossimo anno scolastico) dei parametri sul numero massimo di alunni per classe e del rapporto di un docente ogni due alunni disabili ma soprattutto il rinvio al 2010-2011 della riforma delle superiori. «L’apertura di un tavolo dopo lo sciopero del 30 ottobre è una prima risposta positiva», ha osservato Francesco Scrima della Cisl scuola. E Massimo Di Menna della Uil scuola ha aggiunto:«Il sindacato ne esce rafforzato». «È importante che si riprenda il confronto» dice anche la Cgil che mantiene forti perplessità sulla scuola primaria (tanto da aver chiesto la sospensiva del regolamento) perché «Viene smantellato – secondo il segretario generale della Flc, Mimmo Pantaleo – un modello importante sul piano pedagogico e didattico». Il tavolo sindacale discuterà anche del figlio maledetto e prediletto, il precariato: «Una questione sulla quale bisogna far presto» ha ammonito la Gilda. Lo Snals-Confsal ha apprezzato l’apertura di Brunetta a ridefinire la normativa delle assenze dal servizio e il Segretario Generale Marco Paolo Nigi ha assicurato che «Lo Snals vigilerà perchè gli impegni si concretizzino». Il governo comunque si è impegnato su una serie di provvedimenti, a partire dalla scuola d’infanzia dove l’orario obbligatorio sarà di 40 ore con due insegnanti. Scompare quindi l’ipotesi di un servizio educativo limitato alle ore del mattino. Il maestro unico partirà come previsto nelle prime classi elementari dal prossimo anno scolastico «e sarà attivato su richiesta delle famiglie» come risulta nel verbale conclusivo dell’incontro di Palazzo Chigi. In serata una nota del ministero ha precisato che «l’insegnamento verrà affidato ad un unico insegnante per 24 ore settimanali. Le famiglie potranno comunque scegliere modelli di orario diversi ivi compreso il tempo pieno».Il tempo pieno viene confermato come modello di riferimento per la scuola primaria e le classi a tempo pieno avranno (come ora) due docenti. Il ministro ha confermato che, saltando i moduli, aumenteranno le classi a tempo pieno. L’orario delle medie resta di 29 o 30 ore, secondo i piani dell’offerta formativa delle scuole autonome. Inoltre, a patto di raggiungere il numero di allievi necessari per comporre le classi, le scuole autonome potranno avere il tempo prolungato da 36 fino a 40 ore settimanali. Gli alunni per classe non saranno aumentati: è congelato per un anno l’innalzamento del numero massimo per consentire di riqualificare l’edilizia scolastica. Oltre ai motivi di sicurezza, c’è anche il problema che la cubatura delle aule di molti istituti non permette di ospitare un numero maggiore di allievi. Per gli alunni disabili si mantiene il rapporto attuale di due studenti per ogni insegnante di sostegno.(12/12/2008)

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