«Mai autorizzata dal ministero»
Ecco perché la ciclabile va smantellata

«Tutte le opere che vengono eseguite sui cavalcavia devono essere autorizzate dal ministero Infrastrutture e Trasporti. La richiesta di autorizzazione per la pista ciclabile non risulta essere mai stata chiesta e concessa».

La risposta ufficiale di Autostrade per l’Italia svela l’«arcano mistero» che finora era rimasto nascosto dietro alla richiesta della società di gestione dell’A4 di eliminare la pista ciclabile che collega Bergamo ad Azzano e Zanica, almeno per quanto riguarda il tratto che si trova sul ponte.

La richiesta, ad Azzano, era stata accolta un po’ come uno scherzo di cattivo gusto, all’arrivo di una raccomandata da parte di Autostrade per l’Italia.

Quello che comunque appare strano è che finora nessuno si fosse accorto di nulla. La pista ciclabile in questione era infatti stata realizzata alla fine degli anni ’90 e nessuno se n’era mai lamentato.

Molto utilizzata e apprezzata dagli amanti delle due ruote, in quanto collega in tutta sicurezza i Comuni di Azzano e Zanica con il capoluogo, era stata frutto di un accordo di programma tra la Provincia di Bergamo, i due comuni dell’hinterland e Palazzo Frizzoni.

Prima di eliminarla le amministrazioni locali ci penseranno due volte. Magari un’autorizzazione a posteriori e qualche lavoro di adeguamento potranno evitare la cancellazione della ciclabile.

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