
In attesa di affrontare la scalata al Lhotse, che con i suoi 8501 metri è la quarta vetta più alta della terra, lo scalatore di Lizzola Mario Merelli, nove Ottomila all’attivo, si dedica al Bögn di Riva di Solto. Abbarbicato alla parete a strapiombo, imbragato e assicurato alla roccia con funi e moschettoni, l’alpinista bergamasco è impegnato per la messa in sicurezza del grande slargo esterno alla galleria dell’Anas tra la vecchia Rivierasca occidentale e l’attuale tunnel in variante alla Sarnico/Lovere, poco più a monte.Agendo con un piede di porco fino a farlo penetrate nelle fessure più evidenti e profonde provocate dalle intemperie nel corso dei millenni, l’alpinista fa precipitare verso il basso e frantumarsi a terra interi macigni di roccia instabile. Prima che venga dato l’avvio al progetto di trasformare il piazzale esterno della galleria in anfiteatro rivolto verso il lago d’Iseo e la stessa galleria in un enorme salone per mostre, concerti, feste, sfilate di moda e luogo di incontri sociali e scientifici, l’impresa Edilmac dovrà fissare ulteriormente le rocce esterne agli strati profondi con «chiodi» lunghi almeno tre metri e contenerle in robuste reti metalliche.
Merelli ha accettato di fare la sua parte. E intanto pensa al Lothse. «Tempo permettendo - spiega - la marcia di avvicinamento alla grande montagna inizierà la settimana prossima, ma prima di partire per la vetta trascorreremo al campo base un paio di settimane di acclimatazione». Merelli e il suo compagno di avventura, ilo varesotto Zaffaroni, affronteranno il Lhotse salendo dalla via degli Svizzeri.
(13/04/2008)
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