Mattarella: tragedia inaccettabile
Dolore e commozione a Genova

«Sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che dimostra unità in questo stato d’animo». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, subito dopo i funerali per le vittime del crollo del ponte Morandi. Presente anche una delegazione della Regione Lombardia. Il lutto a Bergamo: minuto di silenzio allo scalo di Orio al Serio.

«Una tragedia che ha coinvolto tanti, inaccettabile, anche per questo ci sono tre impegni che vanno adesso onorati: quello di vicinanza ai familiari, ai feriti, alle famiglie che hanno dovuto lasciare le abitazioni; l’impegno per l’accertamento sollecito della verità, l’impegno di assicurare la sicurezza dei trasporti al Paese», ha aggiunto il Capo dello Stato.

Si sono svolti a Genova i funerali di Stato per 19 delle 41 vittime del crollo del ponte Morandi. In prima fila il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Conte. Il disastro, ha detto l’arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco, «ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova».

«La ferita è profonda, e «la giustizia doverosa non cancellerà la tragedia», ma la città «non si arrende: l’anima del suo popolo continuerà a lottare e sapremo trarre dal nostro cuore il meglio». Applausi alla lettura del nome delle vittime ed al momento in cui il cardinale ha citato i vigili del fuoco e la loro «professionalità generosa». In città le campane delle chiese hanno cominciato a suonare a morto all’inizio della cerimonia, durante la quale anche i negozi sono rimasti chiusi. Fermi pure i lavori nel porto.

Nonostante la tragedia e il dolore, «proprio dentro a questa esperienza, che tutti in qualche modo ha toccato, si intravede un filo di luce. Quanto più ci scopriamo deboli ed esposti, tanto più sentiamo che i legami umani ci sono necessari: sono il tessuto non solo della famiglia e dell’amicizia, ma anche di una società che si dichiara civile». Lo ha detto l’arcivescovo di Genova, il card. Angelo Bagnasco, nell’omelia dei funerali si Stato. «Gesù mostra che di Dio ci possiamo fidare anche se non sempre ci sono chiare le vicende umane. La fede, infatti, non dissipa tutte le nostre tenebre, ma illumina il cammino passo dopo passo, giorno dopo giorno. La sua risposta ai nostri tormenti - ha detto il vescovo - è innanzitutto una presenza che ci accompagna: Gesù crocifisso, e la Madonna sotto la croce del Figlio, sono l’immagine e il segno più evidenti che il Signore non ci abbandona, ma ci precede». E una frase simbolo: «Guardando a Dio eviteremo la disperazione e tornare a guardare con coraggio, potremmo guardarci gli uni gli altri figli dello stesso padre. Potremmo rinnovare la fiducia reciproca e consolidare la vicinanza, potremmo costruire ponti nuovi e camminare insieme».

Alle funerali di Stato per le vittime di Genova anche una delegazione della Regione Lombardia: l’assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità di Regione Lombardia, Stefano Bolognini, ha preso parte su delega del presidente Attilio Fontana, assieme all’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda, Lara Magoni. Tra i deceduti anche la funzionaria di Regione Lombardia Angela Zerilli. Alla cerimonia Regione Lombardia ha partecipato con il suo Gonfalone.

Intanto sale a 43 vittime il bilancio del crollo del ponte Morandi a Genova. Anche Bergamo ha voluto ricordare le vittime: sin dalle prime ore del mattino bandiere a mezz’asta fuori da tutti gli edifici comunali compreso Palazzo Frizzoni, sede istituzionale del Comune di Bergamo. Stessa scena anche a Orio al Serio davanti all’aeroporto internazionale il Caravaggio, sul fronte dell’aerostazione e sulla rotonda lungo la strada di accesso allo scalo. Alle 11.30 in punto, in concomitanza con i funerali, all’interno dell’aeroporto è stato osservato un minuto di silenzio e raccoglimento con le tutte le attività che si sono temporaneamente fermate tra i volti improvvisamente seri e composti dei passeggeri in coda per gli imbarchi.

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