Mercoledì in Consiglio provinciale, il Piano territoriale di coordinamento. L’Ulivo si astiene

Il Consiglio provinciale è pronto ad approvare il Piano territoriale di coordinamento, che verrà presentato in aula dopodomani, mercoledì 17 settembre. In pratica si tratta di una sorta di piano regolatore che andrà a mettere in collegamento l’intero territorio bergamasco e disegna uno sviluppo coordinato. L’obiettivo è di armonizzate gli interventi di sviluppo.

Come andrà la votazione, non si sa. L’unica cosa certa è che il centrosinistra esprimerà un voto di astensione. L’annuncio è stato dato stamane dai rappresentanti dell’Ulivo durante la presentazione di un proprio documento sul Piano, elaborato dal gruppo di lavoro provinciale "Sviluppo-ambiente-territorio-infrastrutture" costituito da Ds, Margherita, Sdi, Comunisti italiani, Verdi e Italia dei Valori. Il documento esprime soddisfazione per l’adozione del Piano, ma con una serie di precisazioni critiche.

Questi i punti di convergenza

1 - Il Piano è un quadro d’insieme della nostra provincia che risulterà utile agli enti locali per il governo del territorio

2 - è apprezzabile lo sforzo di inquadrare e disciplinare i temi riferiti alla tutela e valorizzazione del territorio, dell’ambiente e del paesaggio

3 - recepisce anche le previsioni relative alle grandi infrastrutture viarie consolidate e propone nuove arterie, sia pure da verificare nella fattibilità.

Questi, invece, i principali rilievi

1 - mancano indicazioni precise, dai centri di grande distribuzione, alle grandi zone industriali, alle aree estrattive, agli impianti per lo smaltimento dei rifiuti, alle strutture ospedaliere, ai grandi impianti per lo sport, tra i quali lo stadio.

2 - preoccupa il fatto che piani di settore come quello delle attività estrattive, dei trasporti, dell’agricoltura, del turismo, dello smaltimento dei rifiuti siano autonomi e prevalenti sul piano territoriale.

3 - Non sono affrontati i problemi dell’area metropolitana bergamasca.

Il capogruppo dei Ds, Antonio Misiani sintetizza senza mezzi termini i motivi dell’astensione: Il Piano è una scatola vuota per la decisione di demandare le scelte ai piani di settore, e un libro dei sogni per quanto riguarda le infrastrutture: c’è tutto e il contrario di tutto.

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