Migliorano i 120 bergamaschi
intossicati dal cibo alla Gmg

I centoventi ragazzi colpiti da un'infezione intestinale a Granada durante il viaggio per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù a Madrid stanno molto meglio, soltanto sette di loro presentano ancora dei sintomi di gastroenterite.

I centoventi ragazzi colpiti da un'infezione intestinale a Granada durante il viaggio per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù a Madrid stanno molto meglio, soltanto sette di loro presentano ancora dei sintomi di gastroenterite.

Il primo caso si è verificato domenica mattina, vittima una ragazza, Nadia di Bonate Sotto, a seguire una catena di casi che sono stati affrontati immediatamente dagli organizzatori del viaggio, dalle infermiere che facevano parte della comitiva di cinquecento ragazzi, dai medici spagnoli che hanno organizzato un piccolo ospedale da campo e sono intervenuti con sali minerali, buscopan, plasil e via dicendo.

La protezione civile spagnola domenica sera ha provveduto a disinfettare i luoghi (bagni e palestre) dove hanno soggiornato i ragazzi. I giovani nella giornata di lunedì hanno raggiunto i sobborghi di Madrid, i casi non ancora risolti sono stati curati nel Colegio Montfort di Cosleche, alle porte della capitale.

Martedì pomeriggio si segnalano ancora sei-sette casi, in via di miglioramento. Dice don Michele Falabretti, fra i responsabili dell'organizzazione del viaggio dei bergamaschi: «Siamo riusciti ad affrontare l'emergenza con efficacia grazie anche alla collaborazione di medici e auorità spagnole. L'epidemiologo ha individuato la causa dell'intossicazione in una partita di tramezzini che probabilmente non sono stati tenuti al riparo dal caldo torrido da parte dei fornitori».

I giovani sono stati visitati dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, e dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata.

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