Morì a Saint Marteen tre anni fa
E ancora non si sa l’esito dell’autopsia

«Prima ci hanno detto che per avere gli esisti dell’autopsia ci sarebbero voluti quindici giorni. Poi sono diventati tre mesi. Poi sei. E poi non abbiamo saputo più nulla».

E, tra un rinvio e l’altro, una coppia di genitori di Cornalba sta aspettando da qualcosa come tre anni e mezzo di sapere com’è morto il loro figlio, Andrea Leporini, pizzaiolo di 29 anni, trovato senza vita alle due del pomeriggio di mercoledì 17 agosto 2011, in un cespuglio a Cole Bay, nella parte meridionale dell’isola caraibica di Saint Marteen.

Papà Antonello e mamma Claudia non chiedono chissà cosa. Del resto dovrebbe essere un sacrosanto diritto di una coppia di genitori sapere com’è morto il loro figlio, visto che un’autopsia sul corpo c’era stata, anche se gli esiti sono finiti chissà dove. «Dovrebbero essere stati spediti in Olanda - spiega la mamma - perché l’isola fa parte delle ex Antille Olandesi».

Tra l’altro la coppia di Cornalba aveva già dovuto sopportare un dramma nel dramma, anch’esso tuttora inspiegabile e sul quale nessuno ha ancora fatto chiarezza né sono stati individuati gli eventuali responsabili. Il corpo di Andrea, nella notte successiva all’autopsia, venne infatti cremato, senza che i genitori né nessun altro avesse dato l’autorizzazione. Come mai? È uno dei misteri di questa vicenda, tutt’altro che chiara.

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