Morto in casa, il mistero dei tre tagli
Scientifica al lavoro. Martedì l’autopsia

È stata disposta per martedì l’autopsia sul corpo di Stefano Epis, il 48enne originario di Seriate trovato morto ieri mattina nel suo appartamento in via Gonin 28, a Milano, con due ferite da taglio al torace e una alla spalla.

È ancora da chiarire la dinamica della sua morte. Gli investigatori della polizia seguono la pista dell’omicidio (anche se ripetono che nulla può essere escluso al momento) ma ci sono elementi che lasciano perplessi. Innanzitutto le condizioni dell’appartamento: era tutto perfettamente in ordine. Non un cassetto aperto, neppure il posacenere rovesciato. Questo farebbe escludere la possibilità di una colluttazione con l’eventuale assassino. Epis è descritto da tutti come una persona con un carattere molto deciso che non aveva paura di confrontarsi, per cui sembra improbabile che non abbia reagito al suo ipotetico aggressore.

La Scientifica sta ultimando il sopralluogo per rilevare impronte digitali e poi si passerà alla perquisizione della casa di circa 50 metri quadri al piano terra dello stabile popolare. Non è stata trovata l’arma (o l’oggetto) che potrebbe aver provocato le ferite, né un biglietto. Epis, che aveva diversi precedenti per droga, furti e rapine, ora lavorava part time per una cooperativa di via Varesina e, secondo quanto raccontato dai parenti, aveva pochi contatti con altre persone. Agli investigatori risulta sicura solo una relazione occasionale con una donna. In ogni caso non ci sono segni di un incontro o di una cena con qualcuno.

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