Multa di 25 euro, pendolari all’attacco

Da oggi vietato fare il biglietto sul treno. I consumatori: niente sportelli, macchinette rotte Le Ferrovie: in crescita il fenomeno dell’evasione, nel 2003 persi oltre 131 milioni di euro

Tutti in carrozza. Possibilmente, anzi, forzatamente muniti di biglietto. Da oggi, su tutte le corse di Trenitalia è vietato salire a bordo senza aver acquistato e accuratamente obliterato il proprio biglietto da viaggio. Pena: una multa di 25 euro, a cui va aggiunto il prezzo del biglietto intero. Niente sconti, niente seconde possibilità. Se fino a ieri i ritardatari, o chi non aveva la possibilità di mettersi in regola a terra, potevano sistemarsi con il controllore a bordo, oggi pendolari e viaggiatori di tutta Italia non hanno alternative. Sul treno senza biglietto non si deve metter piede. Intanto i pendolari sono già sul piede di guerra: «Mancano gli sportelli e le macchinette sono rotte – dicono – e voi ci multate?».

Il provvedimento, che entra in vigore oggi, ma che di fatto comincerà ad essere applicato rigorosamente solo a partire dal mese prossimo, ha tre obiettivi. «Il primo – rende noto Trenitalia – è quello di rispettare il 95 per cento dei viaggiatori che paga regolarmente il biglietto, a fronte di un 5 per cento che non ritiene di doverlo fare, creando in tal modo un danno generale.

In secondo luogo, si vuole far fronte al crescente fenomeno dell’evasione, che nel solo 2003 ha prodotto una perdita finanziaria stimata di oltre 131 milioni di euro. Infine, si intende destinare il personale attualmente impiegato nelle operazioni di controllo per operazioni di assistenza alla clientela».

In pratica, le nuove regole porteranno a cambiamenti nelle modalità di acquisto del biglietto e nelle cifre delle sanzioni. Prima era possibile acquistare il biglietto anche sul treno, pagando qualche euro in più nel caso in cui le biglietterie nella stazione di partenza fossero aperte. Da oggi nessuna scappatoia. Tutti i passeggeri che verranno pescati sprovvisti di biglietto o in possesso di un biglietto non convalidato, dovranno pagare 25 euro oltre al prezzo del biglietto intero. Anche la somma della sanzione è aumentata: fino a ieri sui treni regionali le multe corrispondevano infatti al costo del biglietto più una somma di 5, 10 o 15 euro, a seconda dei tratti percorsi.

Nessuna novità, invece, per chi si trova in tasca un biglietto non idoneo alla tipologia del treno scelto (ad esempio, un biglietto Intercity su un treno Eurostar), alla classe della carrozza, o al tratto che si sta percorrendo (ad esempio, per chi paga da Bergamo a Treviglio e prosegue fino a Milano). In questo caso, come già avviene, devono essere versati 8 euro, che si aggiungono alla differenza di prezzo, dove prevista. E gli abbonati? Valgono la stessa regola e la stessa multa di 25 euro. Chi dimentica a casa il tesserino potrà, entro tre giorni, reclamare contro la sanzione. Niente multa per chi parte da stazioni con biglietterie chiuse o macchinette obliteratrici non funzionanti (in questo caso, spetterà al capostazione verificare lo stato degli apparecchi e che le biglietterie siano in effetti chiuse); per chi parte con treni regionali da stazioni senza punti vendita alternativi; per i non vedenti e i titolari di Concessione speciale III; per tutti coloro che viaggiano su treni della media e lunga percorrenza e chiedono il cambio di classe, o sui treni notturni e optano per una cuccetta o vagone letto invece del posto a sedere.

«È un provvedimento che vuole colpire solo quelle persone che non pagano regolarmente il biglietto – sottolinea Trenitalia –. Non creerà problemi ai viaggiatori. In tutta Italia, sono oltre 7 mila i punti vendita convenzionati per la rivendita dei biglietti, 360 le biglietterie per il trasporto regionale, 1.200 le biglietterie self-service, oltre alle agenzie viaggi e al servizio on line». Non si fa attendere la replica del Codacons, che fa notare: «La biglietteria della stazione Centrale di Milano dovrebbe restare aperta 24 su 24. Chi sale senza biglietto durante gli orari di chiusura ha diritto a non pagare la multa e può impugnare la sanzione amministrativa ricorrendo al giudice di pace di Milano».

(01/10/2004)

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