Christo, navetta incastrata sui binari
E un battello sfiora la passerella - video

Paura per un centinaio di passeggeri a bordo di una navetta BresciaTrasporti che da Sulzano viaggiava verso Pisogne. È successo intorno all’una della notte tra lunedì 20 e martedì 21 giugno. Il bus, un autosnodato di 18 metri, è rimasto bloccato nel passaggio a livello.

A bordo c’erano circa cento persone che sono immediatamente scese dal bus e hanno segnalato al convoglio in arrivo la presenza del bus. «Il nostro autista ha sbagliato: è passato nonostante la luce rossa e si è trovato con la strada bloccata dalle sbarre. Si tratta di un conducente molto esperto che ha portato il bus il più vicino possibile alle barriere e quando è sceso per controllare ha visto che c’era oltre un metro e mezzo di spazio tra il bus e i binari e che il treno sarebbe passato comodamente. Ha insomma comunque garantito la sicurezza dei passeggeri» ha spiegato Marco Medeghini, direttore generale di BresciaMobilità ha spiegato così l’accaduto.

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Alcune persone presenti sul bus riferiscono che a quel punto, spaventate, hanno chiesto all’autista di aprire le porte per farli scendere ma questi si sarebbe rifiutato. A quel punto le persone a bordo del bus avrebbero forzato le porte grazie alle maniglie di sicurezza e si sono riversate sulla strada. Il convoglio Trenord, nel frattempo sopraggiunto, ha superato il passaggio a bassissima velocità e non si sono registrati feriti.

Intanto un altro problema è stato segnalato, ma direttamente alla passerella con un battello che si è avvicinato un po’ troppo. «Allontanatevi!» hanno urlato gli addetti alla sicurezza per far allontanare i visitatori, come si può sentire dal video di Sebastiano Marenzi. Fuggi fuggi, qualche fischio e qualche grido di apprensione, ma nessun contatto. L’episodio è stato presto spiegato dai responsabili di Navigazione Lago d’Iseo: «I fatti risalgono alle 19 di domenica. Il comandante ha trovato l’attracco di Sensole occupato dalle imbarcazioni di Carabinieri e Guardia di Finanza», quelle con cui hanno dovuto raggiungere in fretta Montisola a causa delle tensioni che stavano rendendo rovente l’attesa dei collegamenti per raggiungere la terra ferma. «In attesa di avere indicazioni o di poter attraccare - prosegue il direttore d’esercizio, ing. Emiliano Zampoleri -, il comandante ha portato il battello in mezzo al lago fermo. La corrente tuttavia lo ha portato progressivamente verso The Floating Piers e il comandante non ha potuto evitare di dare motore per evitare un eventuale contatto. Non si trattava, dunque, di una manovra volontaria, ma di un intervento dettato dalle circostanze. I nostri comandanti sanno bene come muoversi e come comportarsi con la presenza di The Floating Piers».

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