Neve sulle Orobie Escursioni ad alto rischio

Stato d’allerta in montagna per la presenza di neve, anche fino a due metri oltre i 1.800 di quota. I lastroni ghiacciati potrebbero staccarsi dalle pareti rendendo insidiosi i sentieri. Per questo motivo il Cai ha lanciato un appello agli escursionisti a rinunciare a eventuali uscite se non si ha l’attrezzatura adeguata. La coltre bianca se da un lato può costituire un serbatoio contro la siccità dell’estate, dall’altro rappresenta un pericolo da non sottovalutare. «Oltre i 1.500-1.600 metri - spiega il presidente del Cai Paolo Valoti - c’è ancora molta neve. I rifugi Brunone, Coca e Tagliaferri non sono raggiungibili. Il pericolo maggiore è sui versanti nord delle montagne. La neve è ben assestata, ma a causa delle forti escursioni termiche di questi giorni, sono possibili distacchi di lastroni ghiacciati».

Occorre massima prudenza in particolare sul sentiero che dall’ex rifugio Battisti conduce ai duemila metri del pizzo Baciamorti, tra Valle Taleggio e Valle Stabina. Per attraversare le ripide scarpate che portano alla Bocchetta di Regadur inoltre si calpestano tratti innevati, appoggiati perlopiù a ghiaioni. Numerosi sono comunque altri sentieri delle Orobie che in molti tratti sono pericolosi, come quello che da Valmoresca di Averara, in alta Val Brembana, sale fino alla diga di Valmora: qui c’è anche un ordinanza del Comune che vieta l’accesso al sentiero.

(04/05/2004)

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