Non avere paura:
parte la campagna

Tenere desta l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sui temi dell’integrazione, del rispetto della dignità di ogni uomo a prescindere da «categorie», di promuovere una cultura che tenga ai margini non gli «altri» ma il sentimento di paura verso l’altro.

Sono gli obiettivi della campagna nazionale “Non avere paura” (www.nonaverpaura.org) promossa da Acli, Amnesty international, Arci, Cantieri Sociali, Caritas Diocesana Bergamasca, Cgil, Cisl, Csv ufficio stampa Bergamo, Libera, Tavola della Pace, promossa anche dalle rispettive sigle nazionali.

La campagna viene lanciata anche in provincia di Bergamo per, come è scritto nel manifesto dell’iniziativa nazionale, diffondere il concetto che «una società che si chiude sempre più in se stessa, che cede alla paura degli stranieri e delle differenze, è una società meno libera, meno democratica e senza futuro».

Quali saranno le azioni messe in campo? Nell’immediato, a livello provinciale, sono tre: sensibilizzare la cittadinanza attraverso la raccolta delle firme di adesione al manifesto nazionale che il prossimo 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, saranno consegnate al presidente della Repubblica; sollecitare i futuri amministratori pubblici alla riflessione sui temi dell’integrazione (per il Comune di Bergamo l’occasione sarà quella di un confronto che si terrà tra i candidati Bruni e Tentorio il 4 maggio al teatro Qoelet di Redona); promuovere tra gli operatori della comunicazione (carta stampata, televisione e radio) una riflessione sull’importanza del loro ruolo nell’uso delle parole e nel modo di porre le notizie ai fini del determinare la nascita di sentimenti di paura verso l’altro.

Per questo viene promossa fra i giornalisti l’adesione alla Carta di Roma approvata dal Consiglio nazionale dell’ordine dei Giornalisti nel giugno 2008 e che tratta del protocollo deontologico concernente chi chiede asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti.

Il tavolo di confronto aperto dalle associazioni provinciali non terminerà con la chiusura della campagna di raccolta firme del 21 giugno ma continuerà proprio con l’obiettivo di promuovere iniziative culturali che tendano all’eliminazione dei pregiudizi, anche attraverso il dialogo costante con le istituzioni su questo tema.

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