Nuovo Gleno: sì alle torri e al parco d’autore

Ok dell’Enac ai due edifici da 15 piani. Aree multimediali e «verde in movimento» nel progetto del paesaggista Clément

VIDEONuovo_Gleno.wmvLa svolta per la casa di riposo di via Gleno è più vicina. Per il progetto, illustrato ieri ai consiglieri della Sesta circoscrizione, sono andati a posto nei giorni scorsi alcuni tasselli decisivi: il termine per le osservazioni si è chiuso senza che siano giunte obiezioni dalla cittadinanza e, dopo un anno e mezzo di attesa, anche l’autorizzazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile è andata a buon fine. L’iter tecnico si sta completando e pure la fase politica, che segue un complesso accordo di programma, è alle battute decisive: il testo dovrebbe approdare in Consiglio comunale già a gennaio.Le prime demolizioniAnche sul lato del cantiere stanno per esserci novità: la demolizione dell’edificio all’angolo fra le vie Daste e Spalenga e Monte Gleno, che costituisce un primo piatto forte nella fase preliminare dell’opera, è imminente.«Le demolizioni dell’edificio da sette piani partiranno all’inizio di gennaio», conferma l’architetto Attilio Gobbi, che con i colleghi Bruno Gritti e Massimo Facchinetti si occupa del progetto. Il piano dedicato alla casa di riposo di via Gleno nelle sue linee essenziali è noto: accanto alla rimessa a nuovo della struttura, che è l’obiettivo fondamentale dell’operazione, è prevista la realizzazione di un vero e proprio quartiere per un migliaio di abitanti che, secondo i progettisti, potrà rappresentare «la svolta per un’area fino a oggi considerata marginale».I numeri del quartiereLe residenze, 110 mila metri cubi complessivi, saranno suddivise in due torri da quindici piani, studiate per «incorniciare in modo particolare la vista verso Città Alta», spiega l’architetto Gobbi, sottolineando che la distanza del quartiere dal borgo storico è in linea d’aria di 3 chilometri. Ci saranno, inoltre, due condomini da dieci piani e altri palazzi più piccoli. Previsti anche una media struttura di vendita e alcuni uffici.La casa di riposo, pur rimanendo sostanzialmente identica nelle dimensioni, sarà quasi interamente demolita e poi ridistribuita in quattro edifici. La superficie totale di intervento è 114.453 metri quadrati, di cui coperti 19 mila. La superficie insediata comprende 8.500 metri quadrati fra nuova casa di riposo e ristrutturazione dell’edificio «Q», per un totale di 26 mila metri cubi su 3/4 piani, pari a 92 mila metri cubi.La superficie interessata da residenze e altre attività è di 40 mila metri quadrati, per 110 mila metri cubi di abitazioni, più l’attività commerciale da 4 mila metri cubi. Parcheggi, aree verdi e superfici a uso pubblico occuperanno 30 mila metri quadrati.Il parco «a sorpresa»I 30 mila metri di aree pubbliche di cui sopra non comprendono il grande parco attorno a cui tutto il nuovo quartiere ruoterà. La progettazione è stata affidata al noto paesaggista francese Gilles Clément e va avanti a gonfie vele. «Il giardino, il primo in Italia realizzato da Clément, ha i numeri per attirare visitatori da tutto il Paese, ed è articolato in modo unico», prosegue Gobbi. Il parco sarà contornato dalle abitazioni ed è strutturato in modo molto complesso. «Nell’area verde – spiega Gobbi – sono previste quattro diverse sezioni». Clément le ha differenziate in base alle modalità di gestione, ovvero ha richiesto quattro diversi atteggiamenti da parte di chi se ne occuperà. La prima, che costituirà anche una sorta di barriera verde verso le residenze, è il cosiddetto «giardino in movimento»: «Si osserverà la naturale crescita delle essenze, curandola e assecondandola», prosegue l’architetto. Poi ci saranno una sezione che sviluppa al massimo la biodiversità, una a prato (quella in cui è favorita l’osservazione di Città Alta) e una con corsi d’acqua a vista. Quest’ultima sezione punta a fondere la valenza paesaggistica a quella energetica. L’«acqua che corre» sarà infatti frutto della messa in vista dei sistemi di irrigazione e risparmio idrico di cui sarà dotato l’intero quartiere, che riutilizzerà l’acqua piovana.Strutture multimedialiNell’area verde ci saranno anche altri elementi particolari: tanto per cominciare, l’intero piazzale antistante la struttura commerciale sarà ribassato e coperto da un pergolato, in modo da non risultare a vista. Sul tetto dei negozi ci saranno impianti sportivi, mentre nello spazio a prato ci saranno giochi per bambini. Nella zona centrale, sempre a prato, si ipotizzano attrattive per i visitatori: «Abbiamo proposto, fra l’altro, l’installazione di un cubo con maxi schermi per permettere la trasmissione di film o eventi mediatici particolari», prosegue l’architetto. E un riferimento al verde si vedrà anche sui due edifici da 10 piani, che saranno «a lama» e monoaffaccio, verso il parco ma non verso il carcere. «Sulle pareti verso la casa circondariale porteremo a vista gli impianti tecnologici, riproducendo le sagome di due grandi alberi».L’assessore al Verde Fausto Amorino si dice «soddisfatto per come è stata organizzata l’area. Certo, in quella zona il verde c’era già. Ora, dovendo garantire tante cubature alla Fondazione Santa Maria Ausiliatrice per il sostegno della casa di riposo, si è cercato di puntare sulla qualità. Penso che il progetto abbia raggiunto l’obiettivo, fornendo la connessione con le aree circostanti, dalla Martinella ai campi sportivi della Provincia».Per l’assessore all’Urbanistica Valter Grossi «la segreteria tecnica ha fatto un buon lavoro, approfondendo tutti gli aspetti della proposta, inclusi quelli viabilistici, e prendendo in considerazione l’intera zona. Sono soddisfatto anche perché il progressivo affinamento del progetto mantiene il livello di qualità urbana atteso. Ora mi auguro che tutto si concluda in tempi brevi e che il Consiglio comunale confermi a larga maggioranza il voto positivo, già espresso in sede di protocollo d’intesa, dando così la possibilità alla Fondazione di dare il via ai lavori nei tempi previsti. Sarebbe un bel risultato per la città tutta».(19/12/2008)

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