Oltre 80 tonnellate di posta in giacenza

Entro la fine di gennaio l’azienda Poste dovrà presentare un piano strategico per porre fine all’emergenza che da tempo interessa città e provincia ovvero corrispondenza a singhiozzo, 80 tonnellate di stampe, lettere, depliant in giacenza, 20 delle quali solo a Bergamo, uffici postali aperti a giorni alterni. E’ quanto assicurato dai vertici regionali delle Poste al prefetto Cono Federico nel corso di un vertice in prefettura convocato con le organizzazioni sindacali. La richiesta di Cgil, Cisl e Uil è chiara: nuove assunzioni. Al momento mancano almeno 170 postini, mentre 75 sono andati in pensione o sono stati trasferiti e non sono mai stati sostituiti. Oltre a questi ne servirebbero altri 90 per coprire le assenze giornaliere. I 550 portalettere bergamaschi intanto hanno già collezionato 35 mila giornate di ferie nell’ultimo triennio. Se non dovessero arrivare le risposte attese, secondo i sindacati si aprirà una stagione di lotta: due giornate di sciopero di 24 ore, un mese di sciopero degli straordinari, un’assemblea generale con sit-in davanti al palazzo delle Poste.

(20/01/2004)

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